«Dall’analisi dell’iter amministrativo appare evidente che non sono stati fatti tutti i passaggi preliminari, anche presso altri Enti, per consentire al progetto di recupero dell’ex Asilo Calcagno di aver un percorso lineare e corretto. L’amministrazione dovrebbe prendersela con se stessa e fare un esame obiettivo e severo al proprio interno per ricercare le reali responsabilità e scongiurare potenziali contenziosi che potrebbero portare un danno erariale certo all’ente. Troppo semplice e poco credibile addossare sempre e comunque all’impresa appaltatrice tutte le colpe di ogni problematica e ritardo sui lavori»

Il Comitato “Sud chiama Nord” di Milazzo attacca l’amministrazione comunale sui lavori della vecchia struttura di Vaccarella. «In merito alla richiesta di Consiglio Comunale straordinario sul progetto di recupero dell’ex Asilo Calcagno – scrivono in una nota mandata alla stampa – sottoscritto come primo firmatario dal nostro rappresentante in Consiglio Comunale di “Sud chiama Nord” Damiano Maisano, unitamente ad altri tre colleghi di minoranza (nella speranza che si raggiunga la 5 firma necessaria “ancora ad oggi mancante”per la convocazione dello stesso e comunque nella facoltà del Presidente del Consiglio che nei suoi poteri può convocarlo ugualmente), è nostro dovere sottolineare che, ancora una volta, l’Amministrazione Comunale agisce in maniera scoordinata e confusionaria».

«L’intervento di recupero dell’ex Asilo Calcagno – continuano – ha una valenza simbolica importante per la cittadinanza e per tutto il comprensorio di Vaccarella ma ad oggi è altissimo il rischio che quest’opera non veda mai la luce. Stiamo parlando comunque di un intervento con un valore di aggiudicazione poco superiore ad euro 500.000, non osiamopensare cosa potrebbe succedere su appalti di importi maggiori finanziati con risorse del PNRR connotevoli complessità progettuali e autorizzative. Spesso la smania di fare annunci è solo propaganda e fumo negli occhi. Negli ultimi anni a Milazzo abbiamo assistito a tanta propaganda con pochissimi fatti e tanta confusione. La vicenda dell’Asilo Calcagno lo certifica in maniera lampante».