Non preoccupa solo la povertà economica e abitativa, di cui si parla tanto, ma anche quella educativa e comunicativa tra i minori. In modo particolare esaminata prendendo in considerazione i minori. E’ quello che lo psicologo milazzese Marco Italiano ha messo in evidenza durante la puntata dal tema “La Povertà” della trasmissione televisiva “Scirocco” andata in onda venerdì scorso su Rtp e condotta dal giornalista messinese Emilio Pintandi

Ospiti, oltre al professionista mamertino, c’erano l’assessore ai servizi sociali del comune di Messina Alessandra Calafiore, l’ex presidente del consiglio di Messina Pippo Previti, l’ex garante dei diritti all’infanzia ed all’adolescenza del comune di Messina il dottor Costantino, il docente universitario professor Randazzo e padre Giovanni Amante.

LA POVERTA’ COMUNICATIVA. L’intervendo dello psicologo è stato al centro della discussione per aver messo soprattutto in evidenza una nuova forma di povertà, quella della comunicazione di qualità, una delle più preoccupanti. «Molti – ha detto – affidano il loro comunicare solo esclusivamente ai social, mondo definito privo di regole, inquinato da profili falsi, fake news e che ha generato nuovo forme di disagio come il cyberbullismo.

LA POVERTA’ EDUCATIVA. Lo psicoterapeuta ha evidenziato alcuni dati che rilevano come una grossa percentuale di minori non abbia mai avuto modo di andare a teatro, visitare un sito archeologico o un museo. Numeri allarmanti provengono dal fatto che una percentuale cospicua di minori non abbia addirittura la possibilità di frequentare un asilo nido o addirittura un’attività fisica. «Fattore che – continua Marco Italiano che è stato anche psicologo dello Sport della Reggina Calcio – evidenzia quest’aspetto come negativo per una crescita personale e sociale da parte dei ragazzi di oggi, i quali invece hanno una facilità di accesso all’utilizzo di alcune sostanze stupefacenti che ne danneggiano anche sul piano neurologico».

LA POVERTA’ ABITATIVA. A proposito dell’emergenza abitativa Marco Italiano, in base alla sua esperienza, ha messo in evidenza l’importanza delle strutture residenziali, in particolar modo per persone con disabilità. Molte di queste sono sole e non sanno dove andare. E se hanno parenti spesso sono persone che non hanno risorse adeguate per gestirle. Già da tempo l’Agci della Regione Sicilia (Associazione generale cooperative italiane) ha segnalato l’esiguità delle risorse messe a disposione dalla Regione per gli enti locali. Mancanza che rallenta il processo di ripresa della povertà abitativa.