Bocciata lunedì sera  in consiglio comunale la mozione presentata dai consiglieri Giuseppe Doddo e Fabiana Bambaci, presentata a maggio e rimandata in tantissimi sedute, finalizzata all’istituzione di una commissione sanitaria permanente per affrontare le problematiche dell’ospedale di Milazzo. A votare favorevolmente sono stati otto consiglieri (Doddo, Bambaci, Damiano Maisano, Franco Russo, Antonino Italiano, Maria Magliarditi, Antonino Amato e Danilo Ficarra), sette i contrari (Valentina Cocuzza, Giuseppe Crisafulli, Lorenzo Italiano, Rosario Piraino, Alessandro Oliva, Santi Saraò e Massimo Bagli), astenuta Lydia Russo. Una soluzione proposta per essere di supporto alle problematiche che in questo momento affligono l’ospedale di Milazzo. Ma che non è stata accettata.

A questo risultato si è pervenuti dopo un confronto serrato e dai toni a tratti accesi, con gli interventi di supporto ai proponenti da parte di Danilo Ficarra e Antonino Italiano e quelli di natura opposta di Rosario Piraino che sosteneva “che i problemi della sanità potevano essere trattati già nella terza commissione consiliare” e che “in ogni caso va rivisto il regolamento per la nomina delle commissioni che vanno commisurate adesso sulla base di un organico consiliare da 30 ridotto a 24.

A seguire gli interventi, con punti di vista diversi, di Franco Russo, Saraò, Magliarditi, Lydia Russo, Crisafulli e Maisano, mentre il presidente Oliva osservava che non era stato mai stabilito se si trattasse di commissione permanente, o di indagine; se la stessa fosse formata da componenti esterni, o interni; se l’attività era da svolgere a titolo gratuito, o da retribuire.

Nel ribadire quelli che sono i problemi ed i disagi in atto presenti all’ospedale di Milazzo, il proponente Doddo è stato abbastanza critico sostenendo che “i politici si preoccupano della mozione, e questo lo dimostra il fatto che sono contrari i consiglieri che hanno appartenenza politica”. Bambaci ha invece criticato i consiglieri di minoranza Lorenzo Italiano e Crisafulli sottolineando la loro protesta sulle criticità dell’Ospedale, “attraverso documenti e comunicati stampa” e rilevando “di contro la mancata approvazione di un organismo che avrebbe avuto un ruolo importante per affrontare i problemi della sanità locale”.