Sono cento i posti di lavoro salvati a Milazzo grazie alla Corte d’Appello di Messina che ha rigettando il reclamo presentato dall’Agenzia delle Entrate di Messina contro l’omologazione di un accordo di ristrutturazione del debito di transazione fiscale presentato dalla S. Srl al Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto.
Nel 2022 il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto aveva omologato un accordo di ristrutturazione del debito con transazione fiscale, presentato dalla S. Srl, società operante a Milazzo nel settore dei controlli metalmeccanici, accettando il versamento all’erario di 1.5 milioni di Euro (pari al 15% del  debito complessivo maturato) in cinque anni.

La proposta, ritenuta meritevole di accoglimento, era stata presentata dalla stessa società, assistita dall’avvocato Maurizio Abbagnato come Advisor Legale e dal professore Melo Martella, che ha redatto, insieme al partner dello studio Giuseppe Bulotta, il piano industriale posto alla base dell’accordo.

Il decreto di omologa è il primo emesso dal Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto a seguito di un’importante innovazione legislativa. Con la nuova formulazione della norma il Tribunale ha, infatti, la possibilità di omologare l’accordo
anche con il dissenso dell’Agenzia delle Entrate e questo provvedimento è, per quanto si sappia, uno  dei primi emessi in tutta la Regione Sicilia.
Sensibilità mostrata dai giudici, sottolinea anche Melo Martella, nell’attuazione di una norma fondamentale per la risoluzione delle crisi d’impresa che, soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo, colpiscono duramente le aziende e le società. «Nonostante la falcidia possa sembrare considerevole, il Tribunale e la Corte d’Appello – dice – hanno correttamente valutato le alternative praticabili in ossequio alla legge, e hanno ritenuto che il piano industriale presentato dalla società e la proposta fossero più convenienti non solo per gli interessi erariali, ma anche per salvare posti di lavoro.
L’accordo consente infatti alla società di poter guardare avanti con molta più fiducia e, al tempo stesso, di salvaguardare oltre cento posizioni lavorative che, altrimenti, sarebbero andate perdute nell’ipotesi di un fallimento.