Le classi della secondaria Garibaldi, le quinte della primaria Piaggia, Capo e Tono sul set del film il 7 e l’8 di Ficarra e Picone. Un viaggio che si è snodato attraverso i luoghi del set come il Castello, la torre circolare, Piazza Duomo ed il palazzo vescovile. Sulle strade del bellissimo borgo di Santa Lucia non abbiamo incontrato Remo Girone e Arnoldo Foà, nelle parti di frate Antonio e Padre Superiore, ma abbiamo percorso la strada tracciata da loro nelle scene del film dei comici palermitani Ficarra e Picone che nel 7 e l’8 hanno chiamato il borgo luciese, San Giovanni in Calice.

Il convento del paesino calabrese di San Giovanni in Calice, luogo nel quale si è ritirato Mimmo Barresi (Girone) dopo essere uscito dal carcere ed aver preso i voti, è il Santuario della Madonna della Neve di Santa Lucia del Mela, visitato stamattina. La scena dell’ex padre Barresi, in procinto di lasciare il convento dopo aver ricevuto la visita del figlio, è stata girata davanti al portone d’accesso al santuario. Il panorama che Tommaso (Ficarra) e Daniele (Picone) ammirano quando Mimmo Barresi, ancora frate, li accompagna nel cimitero del convento, è quello della basilica-cattedrale di Santa Lucia. L’uscita didattica nel suggestivo borgo, che custodisce secoli di storia, con origini che si perdono tra i Sicani ed i Siculi ,ha avuto la sua sfaccettatura cinematografica, oltre che catturare l’attenzione per la ricchezza di aneddoti come quello del cappellano di Santa Lucia Gregorio Mostaccio, cappellano maggiore del regno e vescovo dei vescovi di Sicilia o Mons. Franco beato, venerato ancora oggi, il cui corpo si trova all’interno della cattedrale. L’ex Mankarru sulla cui vetta c’ era un importante presidio militare conserva immutato il fascino d’altri tempi.

Il Gran Conte Ruggero I ebbe il merito di far costruire una chiesa ai piedi del castello, dedicandola alla Santa martire Lucia, nel 1094. Da quella data l’antico nome scomparve, per fare spazio a Santa Lucia. Al nome di Santa Lucia viene aggiunto il toponimo Mela subito dopo l’unificazione d’Italia, per distinguerla da altri Comuni omonimi. Trae il suo toponimo dal torrente Mela (Melas) dal quale Milazzo (Mylas) prese nome.

Oggi gli alunni dell’IC Primo hanno ammirato splendide chiese, palazzi, fontane ,scorci di architettura medievale e rinascimentale. Il castello medievale e la Cattedrale, dedicata a Santa Maria Assunta, col suo prezioso portale marmoreo del XV secolo, il Palazzo Vescovile ricco di preziosi arredi con un pavimento in marmo, damaschi alle pareti e pregevoli tavole, come l’Annunciazione di Antonello de Saliba e la Madonna del Riposo con al suo interno il Museo Diocesano. Hanno fotografato anche la cinquecentesca fontana in Piazza Duomo, dove ricade il Municipio, attribuita a Domenico Calamech, la Chiesa dei Cappuccini con la cripta, il chiostro convento del Sacro Cuore e la nuova biblioteca comunale. Oggi è toccato all’ IC Primo stare sul “set” .