MESSINA. Si intitola “Il salone dei narratori” è un libro sui generis in tutto. Dalla Copertina, realizzata da un artista visionario come Mantilla, al sistema di lettura che fa si che si possa leggere partendo da un lato o dall’altro del volume. Copertina e quarta di copertina hanno la stessa funzione. E poi tra gli autori accomuna più professioni: giornalisti, imprenditori, impiegati, commercianti, preti, semplici bambini. Unico denominatore la passione per la scrittura.

Lillo Valvieri, vulcanico barbiere che assieme alla moglie Maria gestisce un salone sul corso Garibaldi dove trovano posto un pianoforte che chi vuole può suonare e una serie infinita di quadri, ha dato anima ai sogni di molti suoi clienti. “Avete un racconto nel cassetto? Datemelo e ve lo pubblico”. Ha pensato a tutti lui. La stampa, la distribuzione nelle librerie, il marketing, le presentazioni. La prima nella chiesa di Santa Maria Alemanna la seconda al Rotary.

Il ricavato? Non importa: tutto in beneficenza. Il libro diventa il biglietto da visita della solidarietà. L’ultima associazione per la quale si stanno raccogliendo fondi attraverso la vendita dei libri è la fondazione Umberto Veronesi. Tanti i temi trattati dagli autori: dal carcere, ai migranti, alle storie autobiografiche. Uno dei racconti è dedicato ad un mito del giornalismo Gino Mauro: Si intitola il “mito senza appuntamento”. Sembra che Gino, cronista sui generis, come il libro e come Lillo Valvieri, il mecenate che lo ha dato alle stampe, arrivasse sempre senza aver prenotato.