Il Castello di Milazzo protagonista delle Giornate Fai di Primavera che si celebrano sabato e domenica prossima. L’antico maniero è l’unico bene della provincia di Messina inserito nell’elenco dei siti da visitare. Accesso gratuito per tutti con possibilità di lasciare un contributo per il Fondo ambiente italiano. A rendere ancora più speciale l’evento saranno gli studenti dell’istituto “Guttuso” che realizzeranno una mostra sulla produzione ceramica e le scuole ceramiste della Sicilia. Un centinaio di studenti allestiranno un laboratorio per illustrare come nasce una ceramica, oltre a ripercorrere la storia dell’argilla. «Una collaborazione con il Fai – ha sottolineato la preside Delfina Guidaldi, che nasce da lontano, già in tempo di Covid abbiamo partecipato a delle loro iniziative e non poteva essere diversamente visto l’indirizzo artistico della scuola. Il Fai è parte della nostra realtà e sposiamo appieno le iniziative perché sono un modo per fare apprezzare il bello che viene dall’arte, in tutte le sue forme. E proprio il laboratorio di ceramica che i ragazzi allestiranno al Castello, sarà un momento molto significativo di storia, cultura e arte. Stessa cosa vale per la collaborazione col Comune avviata già la scorsa estate e proseguita col supporto assicurato a diversi eventi, ultimo in ordine di tempo il “Milazzo Gourmet” svoltosi lo scorso dicembre».

Anche il capo delegazione del Fai Messina, Giulia Miloro ha ribadito l’importanza di simili giornate, seppure in un momento così difficile caratterizzato dalla guerra in Ucraina. Ma le Giornate Fai avranno indirettamente un collegamento con quanto sta avvenendo in quanto il Fondo ha deciso di farsi promotore di ricostruire un monumento presente in quel Paese, distrutto dai bombardamenti. Ecco perché è importante la raccolta di fondi.

«L’Amministrazione – ha detto Francesco Alesci, assessore ai beni culturali – ha accolto con grande entusiasmo la proposta del Fai Messina ritenendo la promozione culturale uno degli obiettivi prioritari della nostra azione politica anche perché consapevoli che la valorizzazione dei beni culturali può rappresentare un volano anche per la creazione di nuova occupazione e dunque per l’economia».