Gli impianti della Raffineria di Milazzo Raffineria di Milazzo, domani parte il monitoraggio ambientale sul camino E10. Il futuro si decide a Roma 20 Febbraio 2022 Ambiente 9 Commenti Barbara Floridia Sarà avviato domani, lunedì 21 febbraio, il monitoraggio del camino E10 al centro di un serrato dibattito tra la Raffineria, il Ministero e gli ambientalisti del Mela. Le recenti prescrizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) prevedono dei limiti che l’azienda petrolifera ha contestato. I risultati del monitoraggio – effettuato con la supervisione dell’Ispra – sarà inviato al ministro Cingolani il quale, sulla base di tali valori reali, si è impegnato ad una nuova valutazione delle prescrizioni contenute nel decreto dello scorso gennaio. Cingolani ha precisato che non sarà prevista una sospensione del Decreto AIA e che il limite è giù applicato in altre raffinerie dunque si potrà solo ragionare sul periodo di vacatio per consentire alla ram di adeguare l’impianto. La decisione di effettuare il monitoraggio è stata presa nel corso della riunione che si è svolta giovedì scorso al Ministero dello Sviluppo economico voluto dalla senatrice Barbara Floridia. Presenti ai lavori, tra esponenti del governo Draghi (il viceministro del Mise Alessandra Todde e il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani), i rappresentanti dell’azienda petrolifera, i sindacati, gli ambientalisti rappresentati da Peppe Maimone (Adasc) e gli amministratori locali (Giuseppe Cannistrà sindaco del Comune di Monforte San Giorgio e Schepis assessore di Pace del Mela). In ballo c’è il futuro della Raffineria di Milazzo che non è risparmiata dalla crisi che colpisce il settore sia per il calo dei consumi determinato dalla pandemia che dalla lenta ma inesorabile avanzata dell’elettrico che rivoluzionerà il mercato automobilistico e che porta gli azionisti, Eni e Q8 a “meditare” sugli investimenti. Senza investimenti ci sarà meno bisogno di lavoratori specialmente nell’indotto e a lungo andare gli impianti non saranno in grado di concorrere sul mercato. Infatti si è avviato un confronto che proseguirà successivamente con altri incontri che serviranno ad approfondire il tema degli investimenti nella Raffineria su nuovi progetti Green. La viceministro Todde ha ribadito la necessità di conoscere gli investimenti programmati a medio e lungo termine dalla Raffineria al fine di evitare nuove emergenze occupazionali. «Sono contenta delle conclusioni di questo tavolo che ho voluto aperto a sindacati e ambientalisti – ha detto la senatrice Floridia –. La Raffineria ha potuto rappresentare le criticità che il decreto potrebbe determinare per l’attività produttiva e il ministro attenderà l’esito di questo monitoraggio, peraltro continuo e non episodico per le sue valutazioni. Per il futuro il Mise ha aperto le proprie porte alla progettualità che Eni e Q8 intenderanno portare avanti per Milazzo per consentire di transitare ecologicamente in un altro modello di sviluppo». «Riteniamo che, secondo quanto esposto dall’azienda, ci siano le condizioni per costruire un processo che da un lato elimini l’emergenza e dall’altro costruisca un percorso che guarda al futuro salvaguardando ambiente, lavoro e sociale». A sostenerlo il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi che, insieme al segretario generale Femca Cisl Sicilia, Stefano Trimboli ha partecipato all’incontro romano. «È necessario un processo di riconversione che veda coinvolti tutti i soggetti che sul territorio hanno interesse sociale, economico ed ambientale. Ovviamente la preoccupazione rimarrà sino a quando non saranno valutati i dati richiesti e resta in vigore il decreto che prevede il possibile blocco dell’impianto». Anche il segretario della Cgil. Giovanni Mastroeni ritiene «positivo l’avvio di una discussione alla presenza dei vertici dei due ministeri che però dovrà proseguire coniugando ambiente e difesa del lavoro, iniziando dai 3000 addetti nell’area della Raffineria». In rappresentanza di ben 14 associazioni del territorio era presente Peppe Maimone che ha precisato che il valore al camino E10 è un adempimento necessario anche a seguito delle conclusioni del verificatore del TAR Catania e che il Ministero si è dovuto attenere alle evidenze riscontrate dal suddetto verificatore e ai limiti imposti dalla normativa comunitaria. È stato ribadito che le Associazioni non sono contrarie alle esigenze dei lavoratori e che sono disposte a intraprendere un dialogo costruttivo che tenga conto delle diverse istanze. È stato, inoltre, evidenziato che ogni scelta per il futuro non può prescindere dal coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti, dalla pianificazione territoriale e dalla tutela della salute pubblica Il Comitato dei cittadini contro l’inquinamento nella valle del Mela, invece, ha commentato: «La RAM non si è accontentata di aver evitato le prescrizioni sanitarie, ma pretende anche l’eliminazione di quest’altro limite, che il Ministero non ha potuto fare a meno di inserire in ottemperanza ad una verificazione disposta dal Tar». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 7.379 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT