Ingresso Ram (FOTO OGGI MILAZZO)La Raffineria di Milazzo replica alla Sicem: scontro sui pagamenti. Oggi lavoratori in prefettura 7 Febbraio 2022 Cronaca 9 Commenti Il credito vantato non sarebbe di un milione 200 mila euro ma di “soli” 280 mila euro. Inoltre chiedeva le somme maturate per pagare gli stipendi arretrati ai lavoratori ben sapendo di avere già ceduto il credito ad un istituto di credito. Sono questi alcuni dei passaggi salienti della replica contenuta in una lettera di replica a firma di Luca Amoruso, direttore generale della Raffineria di Milazzo, di fronte alle posizioni espresse dalla Sicem, la società che dopo essere stata esclusa dall’albo dei fornitori della Ram ha licenziato 150 operai. La nota del 4 febbraio di Amoruso è stata inviata anche al prefetto, ai sindaci del comprensorio e ai sindacati. Proprio in prefettura si terrà un incontro con i lavoratori che hanno chiesto un intervento di fronte alla loro drammatica situazione (quattro mesi di stipendi arretrati più la tredicesima). Nella nota l’azienda petrolifera ricostruisce la vicenda Sicem. Dopo le segnalazioni da parte dei sindacati di mancati pagamenti da parte della Sicem ai lavoratori, Ram sostiene di essersi «tempestivamente attivata esercitando il diritto, previsto contrattualmente, di subordinare il pagamento dei corrispettivi dell’appalto alla previa dimostrazione, da parte dell’Impresa, dell’avvenuto versamento dei trattamenti retributivi, delle ritenute fiscali e dei contributi previdenziali». Aggiungendo che «al fine di attenuare il disagio dei lavoratori e di agevolare la veloce sistemazione della pendenza, si era disponibili al pagamento degli emolumenti utilizzando le somme trattenute in via cautelativa previa delega di pagamento». «Questa disponibilità – scrive l’ing Amoruso – che avrebbe consentito di definire integralmente le pendenze nei confronti dei lavoratori già da dicembre, non solo non è stata raccolta da Sicem, ma è stata anche oggetto di contestazione dell’impresa, che, pur ammettendo di non aver corrisposto gli emolumenti dovuti ai dipendenti, ha ostacolato e ritardato (non conferendo la delega e non fornendo le buste paga) le operazioni di pagamento che la nostra società si era comunque determinata ad avviare. La situazione sembrava sbloccarsi a fine gennaio con la cessione della delega – prosegue Amoruso – e invece è arrivata la comunicazione di una banca che ci ha notificato la cessione pressoché dell’intero credito di Sicem nei nostri confronti; cessione fino ad allora taciuta dall’impresa appaltatrice (pur risalendo ad ottobre e novembre). La Banca ci ha quindi chiesto il pagamento del credito cedutole, impedendoci di pagare come volevamo le maestranze». Il direttore spiega che sarebbero «errate le somme dichiarate da Sicem quali ulteriori crediti nei confronti della Ram per lavori eseguiti e di cui non è stato emesso Sal e la dichiarazione di disporre di un milione e 200 mila euro circa per il pagamento dei dipendenti». E in chiusura ribadisce: «Nell’ottica di una piena tutela dei diritti dei lavoratori interessati, la propria disponibilità a procedere – previa delega di pagamento della stessa Sicem – al versamento delle spettanze dovute ai dipendenti dell’impresa, fino a esaurimento di ogni importo utilizzabile». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 7.350 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT