La senatrice Barbara Floridia con il presidente della Repubblica Sergio MattarellaLa sottosegretaria Floridia sui limiti imposti alla Raffineria di Milazzo: «Nessuna persecuzione, devono cambiare strategia» 19 Gennaio 2022 Ambiente 29 Commenti «L’adozione dell’Autorizzazione integrata ambientale con la prescrizione dei valori limite delle emissioni concesse alla Raffineria di Milazzo non è affatto improvvisa né, tantomeno, può davvero rappresentare una sorpresa come qualcuno vuole far credere o, ancora più grave, essere causa di licenziamenti. I limiti non sono più stringenti o eccezionali rispetto a quanto previsto a livello europeo per questa o per tutte le altre raffinerie, quindi nessuna ingiustizia né persecuzione ma limiti imposti entro il range indicato. Dunque non è in atto alcuna persecuzione». Sui nuovi limiti imposti alla Ram che potrebbero mettere a rischio il futuro dell’azienda petrolifera è intervenuta con un lungo post sui social la senatrice Barbara Floridia, sottosegretaria dell’Istruzione. Ieri al comune di Milazzo si è tenuta una riunione tra i comuni di Milazzo, San Filippo del Mela, i vertici della Ram e i sindacati. Si è deciso di presentare due distinti ricorsi al Tar del Lazio per sospendere l’efficacia del decreto ministeriale. LE BAT. «La normativa sulla prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento – continua Floridia – è in vigore dal 10 settembre 1999, quindi da oltre 22 anni. Decenni – e non qualche mese – di consapevolezza da parte delle Raffinerie che occorre dotarsi delle migliori tecniche disponibili, poiché la produzione deve comunque garantire “un livello elevato di protezione dell’ambiente nel suo complesso». Le migliori tecniche disponibili, le Bat, sono parametri assunti in sede europea e costantemente aggiornati dalla Commissione Europea attraverso uno scambio di informazioni tra gli Stati membri, le Ong e le stesse industrie interessate. La senatrice del Movimento 5 Stelle sottolinea che le aziende non solo partecipano al procedimento di aggiornamento delle Bat ma conoscono bene – e con molto anticipo – quali risultati occorre raggiungere e con quali tempistiche. NESSUNA SORPRESA. «Tornando alla Raffineria di Milazzo, l’11 gennaio è stata emanata l’Autorizzazione Integrata Ambientale, necessaria all’esercizio dell’attività, che prevede limiti emissivi in linea con le Bat. Non più stringenti o eccezionali rispetto a quanto previsto a livello europeo per questa o per tutte le altre raffinerie, quindi nessuna ingiustizia né persecuzione ma limiti imposti entro il range indicato. Dunque non è in atto alcuna persecuzione. Né può l’adozione di un simile provvedimento destare sorpresa. Purtroppo, spesso capita che all’adozione di un’AIA, e non solo a Milazzo, arrivi puntuale da parte di alcune aziende la paventata minaccia di chiusura totale o parziale con la conseguente perdita dei posti di lavoro, facendo leva sui disagi di un territorio già in difficoltà, puntando il dito contro lo Stato, etichettato come nemico dei lavoratori. Quando non è così». Si fa dunque appello alle deputazioni nazionali e regionali affinché queste intercedano nei confronti del Ministro della Transizione Ecologica al fine di rivalutare i limiti delle emissioni. Ma le Istituzioni che rappresento non solo non hanno necessità di essere sollecitate perché già da tempo sono al fianco dei cittadini, ma sono state e saranno sempre anche al fianco delle aziende che, incontrando problemi, cerchino soluzioni, nel giusto modo e nei giusti tempi. Non chiedendo deroghe per posticipare un problema che poi ricadrà, ancor più gravemente, sulle spalle dei cittadini. L’INVITO AI CITTADINI. L’esponente del Movimento 5 Stelle si rivolge ai cittadini. «Invito tutti i cittadini a chiedersi e a chiedere se negli ultimi 22 anni l’impresa abbia significativamente investito e lavorato per riuscire ad osservare gli obiettivi previsti dalle normative nazionali ed europee così da assicurare per sé e per il Territorio la continuità dell’attività. Invito tutti i cittadini a chiedersi e a chiedere se in questi 22 anni la Raffineria abbia investito per garantirsi l’autorizzazione all’esercizio in osservanza delle basilari misure a protezione della salute e dell’ambiente. E invito a non chiedere le ennesime proroghe, deroghe e rivalutazioni che continuerebbero a spostare il problema solo di qualche anno, come si fa da troppo tempo. Le scelte consapevoli – e datate – dell’azienda non possono e non devono imporre richieste assurde o addirittura rinunce di tutela dei cittadini, né possono o devono mettere i cittadini gli uni contro gli altri, con l’unico obiettivo di arrivare alla scadenza del prossimo termine, dell’ultima proroga, dell’ennesima deroga. Né si può pensare di continuare a barattare la salute e la legalità con il lavoro». IL TAVOLO E LE PROPOSTE VAGHE DELLA RAM. Barbara Floridia auspica «l’individuazione di percorsi di parziale trasformazione della raffineria di Milazzo». «Forse pochi sanno che un tavolo per la Raffineria presso il Mise, che oggi qualche politico suggerisce, è stato da me voluto e aperto già nel 2020. Quasi due anni fa. Un tavolo aperto a tutte le Raffinerie d’Italia che ha visto proficui risvolti e interlocuzioni. Ha assistito anche alla trasformazione della mission dell’Associazione UP (Unione Petrolifera), che proprio durante i confronti del tavolo tecnico ha cambiato nome in Unem (Unione per una Nuova Energia per la Mobilità’). Un Tavolo lungo, durato mesi ma con concreti passi in avanti di interlocuzioni e proposte fra lo Stato e un settore in difficoltà. Ma dalla Raffineria di Milazzo a quel tavolo sono arrivate solo vaghe idee. Non progetti e proposte concrete». Lo sviluppo del territorio secondo il politico di Venetico passa da aiuti concreti all’intera Valle del Mela come la Zes (Zona Economica Speciale), per consentire al territorio di nutrire nuove prospettive. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 6.593 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT Questo sito utilizza cookies per migliorare la tua esperienza di navigazione. 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