Un convegno che parte dalla condizione delle donne in Afghanistan per arrivare a un approfondimento delle ragioni storiche sociologiche e culturali che hanno prodotto le deviazioni integraliste a cui assistiamo. L’iniziativa parte dalle sezioni Fidapa di Milazzo e Venetico in compartecipazione con il Comune di Milazzo in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne che hanno organizzato il convegno “Donne insieme e dialogo tra culture. Dal caso Afghanistan al ruolo della donna nel mondo islamico“, in programma il 28 novembre, alle 17,  a Palazzo D’Amico a Milazzo.

Dopoi saluti di Mariella Morabito, presidnete della sezione Milazzo e del sindaco mamertino Pippo Midili accompagnato dall’assessore alle Pari Opportunità Beatrice De Gaetano interverranno Angela Villani, docente universitaria di Storia delle Relaazioni Internazionali, Giuseppe Morano, biblista e Ban El Haq Fatima Ezzahra, studentessa della Facoltà di Scienze Politiche. La violenza di genere, degli uomini contro le donne, è un fenomeno culturale, sociale e politico, insito profondamente nella società. Colpisce le donne in quanto donne ma non è un problema del mondo femminile, bensì più ampio e generale: è una violazione dei diritti umani che riguarda la società tutta.
Il nucleo fondamentale è il non riconoscimento e la svalorizzazione della soggettività e dell’autonomia delle donne, originati dalla volontà di dominio e di possesso dell’uomo sulla donna.

«La violenza di genere – scrivono le soci Fidapa in un comunicato stampa – è sistemica, strutturale, diffusa capillarmente e si manifesta in molteplici aspetti: può essere fisica, sessuale, psicologica, economica, linguistica, con moventi spesso complessi da classificare e da capire, che si annidano nello squilibrio delle relazioni tra i sessi; dal quale derivano le discriminazioni: la differenza, anziché valore, diventa disuguaglianza e si produce una relazione di potere sbilanciata, un percorso di annullamento del femminile. Il corpo femminile è il luogo, anche simbolico, su cui spesso viene esercitata la violenza, con un profilo primitivo, con delitti brutali, ripetutamente distruttivi che sembrano tutti seguire un macabro copione di cancellazione dell’identità femminile: il femminicidio. Il termine è relativamente giovane ma si deve riconoscere che ha dato voce e visibilità ad un fenomeno ora riconosciuto nella sua specificità e ad una realtà grave come la violenza maschile sulle donne.

La maggiore consapevolezza sociale sul gravissimo problema del femminicidio ha originato nuove leggi e importanti riforme, focalizzate sulla violenza domestica, sui diritti femminili e sul tentativo di costruire una nuova relazione tra uomini e donne. L’impianto normativo italiano ha fatto passi da gigante ma le norme non bastano se vengono applicate con pregiudizio e manca una vera capacità di leggere la violenza di genere per quello che è: uno dei fenomeni più duri da combattere. Serve una battaglia culturale profondissima per affrontarlo ed è necessario conoscerne le dinamiche, le caratteristiche, quanto sia esteso e trasversale tra le classi sociali e nei territori, come sia ancora in gran parte sommerso, poco denunciato e spesso impunito.  Il clima sociale sulla violenza si è comunque modificato negli ultimi anni, sta cambiando il modo di pensare, c’è un risveglio, una presa di coscienza che si spera contribuisca ad aprire un nuovo percorso e a mutare le modalità di approccio al problema. Non è certamente facile superare copioni comportamentali secolari, ma la Fidapa BPW Italy, anche attraverso l’adesione alla Campagna Internazionale “He for She” di UN Women, si propone di costruire una narrazione del cambiamento che riesca a parlare agli uomini con parole nuove e condivise.  Un impegno che l’Associazione Fidapa BPW Italy porta avanti da diversi anni e che sarà ancora più incisivo in questo biennio 2021/2023 con una programmazione di sistema articolata, multidisciplinare ed inclusiva attraverso cinque Task Force (Comunicazione – Innovazione – Lavoro Impresa – Salute – Violenza), che avranno l’obiettivo di incentivare e valorizzare il contributo delle donne in tutte le dimensioni»