Gli abitanti di contrada bastione scrivono al prefetto: temono pe rla loro incolumità in caso di alluvioni. Il comitato dei cittadini di Bastione di Milazzo, presieduto da Stefano Maio, vorrebbero sottoporre all’attenzione del prefetto Stefano Trotta la grave situazione ambientale del torrente “Mela”. «Sono trascorsi quasi tre anni dall’ultimo evento calamitoso del 22 novembre 2011 – scrivono –  e il corso d’acqua a monte dell’abitato continua a presentare criticità allarmanti, a causa della mancata manutenzione e dall’assenza della pulizia dell’alveo, che ormai è ostruito da vegetazione arborea spontanea, ma anche da rifiuti e materiale di risulta di ogni genere. Fin dal 1972 anno in cui il torrente “Mela” è esondato rompendo i muri, nulla è stato fatto per metterlo in sicurezza. Purtroppo a distanza di tanto tempo siamo ancora in attesa di sapere quando a chi come competenza dovrà occuparsi per mettere in sicurezza il territorio e per tutelare la salute dei cittadini. I soggetti istituzionali (Assessorati Regionali, Protezione civile, Genio civile, Provincia Regionale, i comuni di Milazzo, Barcellona P.G., Merì, S.Filippo del Mela e Santa Lucia del Mela) tutti sono competenti ma nessuno interviene».

Allagamenti a Bastione

Al prefetto viene chiesto un intervento presso gli enti per  sapere «a chi compete la salvaguardia dell’assetto idrogeologico del territorio e chi si dovrebbe occupare di tutelare coloro che vivono nelle vicinanze del torrente Mela». La questione degli allagamenti è ritornata di attualità dopo un botta e riposta tra Edoardo Macrì, a capo del “Comitato cittadino contro gli allagamenti della città di Milazzo”. Da un lato Macrì accusava il comune di immobilismo, dall’altro lato l’amministrazione replicava sottolineando che attendeva finanziamenti dalla Regione senza i quali non può effettuare interventi. Macrì ritorna all’attacco. «Non siamo assolutamente soddisfatti della risposta». Vari i motivi. Il comitato aveva chiesto invano di visionare le due pratiche relative all’invio alla Regione dei progetti relativi alla messa in sicurezza di tutta la piana di Milazzo ed alla messa in sicurezza della Contrada Feliciata. «Sappiamo benissimo che i due progetti sono stati messi nel programma triennale dei lavori pubblici 2013-2015 -si legge nella nota – Ma sappiamo anche che tale programma, per i progetti del terzo anno, ove è stata posta la realizzazione dei lavori di che, è soltanto un libro dei sogni, se non arrivano i fondi regionali. Fondi che non arriveranno mai perchè uno dei progetti, quello che riflette i lavori di tutta la piana, è stato posto in un binario morto. Mentre il secondo è stato addirittura da Voi inviato ad un ufficio sbagliato». A Macrì «non risulta che il Comune, dopo l’invio di questi due progetti alla Regione, si sia occupato di più essi. Cosa che invece avrebbe dovuto fare con insistenza, dato che c’è di mezzo l’incolumità di un quarto dei nostri concittadini». «La nostra domanda è quindi questa – cnclud ela nota – come si fa ad ottenere dei fondi, se nessuno si occupa di sollecitarli e risollecitarli ? Se nessuno neppure si accorge che i due progetti in questione sono stati posti nel dimenticatoio, come a noi risulta? Magari perchè incompleti ? O magari ancora perchè non sono arrivati all’ufficio giusto?».