I cattivi odori provenienti dalla zona industriale sono frequenti ma le segnalazioni all’Agenzia regionale per l’Ambiente dal territorio di Milazzo – Valle del Mela sono “modeste”. Per venire incontro alla cittadinanza che convive con una zona industriale l’Arpa aveva lanciato nel febbraio 2020 la web-app Nose che consente a chi si collega dallo smartphone di potere segnalare in tempo reale eventuali “fenomeni odorigeni” in forma anonima (CLICCA QUI). Se nelle altre realtà industriali siciliane le segnalazioni sono state significative così non si può dire per Milazzo dove le proteste, spesso, si fermano solo sui social. 

LA LETTERA. A confermarlo è stata Anna Maria Abita, dirigente dell’Unità operativa Qualità dell’Area dell’Arpa, la quale ha scritto alle associazioni ambientalista del territorio e ai sindaci di Milazzo e del suo comprensorio: da Pace del mela a San Filippo del Mela fino a Merì. «Da febbraio 2020 son pervenute un numero modesto di segnalazioni relative ai miasmi olfattivi percepiti, tant’è che non si è registrato alcun evento che ha determinato uno stato “Alert” così come definito dal protocollo operativo Nose», ha scritto.

Appena 199 gli account registrati nella Valle del Mela. Troppo pochi al punto che limitano l’efficacia del progetto. Proprio per questo Abita sollecita i sindaci – tra cui quello di Milazzo Pippo Midili –  a diffondere una maggiore informazione sul progetto e una più ampia diffusione della Web-App tra i cittadini anche coinvolgendo gli esperti dell’Arpa.

MENO CAMPIONATORI. Nei prossimi mesi l’Arpa aprirà una sede a Milazzo nei locali dei Molini Lo Presti, nel cuore del porto. Saranno installati, inoltre, campionatori automatici previsti nell’ambito del progetto Nose, per effettuare tempestivamente il campionamento dell’aria al superamento della soglia di Alert. I campioni d’aria saranno poi sottoposti ad analisi chimica e/o olfattometrica. «E’ evidente – si legge nella nota – che in atto si sta prevedendo un minor numero di campionatori da installare sul comprensorio del Mela, rispetto a quelli precedentemente ipotizzati vista la scarsa partecipazione dei cittadini. Uno dei criteri utilizzati, infatti, è il numero e la provenienza delle segnalazioni Nose pervenute nell’arco del 2020 oltre che ovviamente l’analisi meteorologica».

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Jack
Jack
3 anni fa

A lamentarsi tutti bravi, ma quando c’è da fare effettivamente qualcosa, tutti che si defilano

Antonino
Antonino
3 anni fa

i controlli sulla qualità dell’ aria devono essere fatti da un ente terzo , l’ Arpa e l’ Eni fanno parte della stessa famiglia , aziende pubbliche partecipate dallo stato

Davide
Davide
3 anni fa
Reply to  Antonino

Il controllo dovrebbe essere gestito da un ente super partes. Rilevazioni scientifiche accurate e serie, inconfutabili, magari eseguite da una università che si occupa di problematiche ambientali, non di certo date in mano “a mio cugino”, o a chi ha le mani in pasta.

Antonino
Antonino
3 anni fa
Reply to  Davide

stiamo dicendo la stessa cosa

Simone
Simone
3 anni fa
Reply to  Antonino

L’Eni è sicuramente una partecipata ma L’arpa sicilia no. L’arpa è “Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Sicilia” non ha nulla di partecipato, è Regione.
Non credo che nessun “ente terzo” possa essere più accredidato di chi fà questo lavoro istituzionalmente.