Una rete di monitoraggio che permetta di osservare in continuo la qualità delle acque antistanti l’Area Marina Protetta “Capo Milazzo” al fine di salvaguardarle. E’ questo l’obiettivo del progetto “Blu Net” che vede coinvolti oltre al Consorzio di gestione e il Comune anche la Raffineria che ha assicurato un contributo di 50 mila euro. Ieri è stata firmata la convenzione dal sindaco Pippo Midili, dal presidente dell’Amp, Giovanni Mangano e dal direttore generale della Ram, Luca Amoruso.
Un intervento di fondamentale importanza visto che il golfo di Milazzo è interessato anche dal passaggio delle petroliere. Di recente l’Amp ha espresso parere favorevole, alla proposta di ordinanza emessa dalla Capitaneria di Porto di Milazzo per limitare o vietare il transito delle navi mercantili per la protezione di aree sensibili nel mare territoriale entro le 2 miglia. La normativa nazionale, nota come “Clini Passera”, evidenzia la necessità di limitare l’impatto della navigazione delle navi mercantili adibite al trasporto merci superiori alle 500 tonnellate di stazza lorda,  in queste zone… al fine di adottare eventuali provvedimenti mirati alla conservazione delle risorse biologiche del mare ed alla protezione dell’ambiente marino.

Il monitoraggio verrà effettuato direttamente dal Consorzio di gestione dell’Amp. Previsto il posizionamento di una boa, strutturalmente attrezzata per le condizioni meteomarine previste  nella zona di interesse, alimentata a pannelli solari e regolari di carico, nonché un sistema di monitoraggio ondametrico per la misurazione della velocità, direzione ed altezza delle onde e di altri parametri, interfacciato con un sistema di trasmissione dati.

 La biodiversità all’interno dell’AMP – afferma il presidente del Consorzio, Giovanni Mangano – non può prescindere dalla qualità dell’acqua che, per sua natura, fluisce spinta da venti e correnti, trasportando, diffondendo, accumulando e trasferendo al substrato eventuali contaminazioni (chimiche o biologiche), con possibili ripercussioni sullo stato di salute dell’ecosistema”. 
“La vicinanza dell’AMP “Capo Milazzo” all’importante polo industriale – ha aggiunto il sindaco Pippo Midili – obbliga a una maggiore attenzione verso le possibili criticità che potrebbero nascere all’esterno dell’AMP e ricadere su essa. Proprio per questa vicinanza, tra le realtà che operano in contiguità dell’Area Marina Protetta è opportuna la presenza di una rete di monitoraggio per la costante vigilanza dei parametri delle acque, con lo scopo di salvaguardare questa risorsa comune. Accogliamo favorevolmente questa compartecipazione della Raffineria nel quadro delle proprie politiche di relazioni col territorio, ad una importante iniziativa di valenza ambientale”.

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pippo
pippo
3 anni fa

e come se il ladro da i soldi alla polizia per vedere se i ladri rubano

giovanni
giovanni
3 anni fa

fino ieri chi oggi siede al comando della città si indignava per il contributo dato dalla raffineria per gli addobbi di natale facendo interrogazioni e inneggiando allo scandalo e oggi decanta questo accordo di controllo delle acque e vero la politica no ha limiti di vergogna e dimentica tutto ciò che ha fatto un minuto prima riflettete riflettete

Peppe
Peppe
3 anni fa

Solita manina della Ram

UnMilazzese
UnMilazzese
3 anni fa

Il fatto è che, come la giri giri, questa AMP è una vera porcheria.
Difficile trovare qualcuno a Milazzo che ami il mare e che non se ne sia accorto e non lo sappia.
Gli unici che l’approvazione sono qualche idealista, coloro che non sanno cosa sia una vera AMP e, ovviamente, il Gruppetto di Individui che la gestisce e che se l’è creata per i propi scopi peesonali

Peppe
Peppe
3 anni fa
Reply to  UnMilazzese

Milazzese sei veramente un figo e invece di scrivere sempre le stesse cose….. Dai consigli dato che sei un fenomeno

UnMilazzese
UnMilazzese
3 anni fa
Reply to  Peppe

Semplice (si fa per dire). liberarsi del Gruppetto di Individui che la gestisce e metterci persone competenti e non politicanti o transfughi da precedenti amministrazioni comunali. Mandare l’ISPRA a raccogliere funghi in montagna e far fare una zonazione a chi ci capisce veramente, e già sarebbe un buon inizio per ricrearla su basi più coerenti

cittadino indignato
cittadino indignato
3 anni fa

Allora possiamo stare tranquilli su questo monitoraggio…le solite barzellette