L'ex sindaco Formica con Francesco ConsiglioAssunzioni dirigenti, nessun abuso d’ufficio per l’ex sindaco Giovanni Formica e la sua giunta 13 Ottobre 2020 Cronaca 7 Commenti L’ex sindaco Giovanni Formica, gli assessori Ciccio Italiano, Carmelo Torre, Damiano Maisano e Salvatore Presti e i dirigenti Michele Bucolo, Francesco Consiglio e Raffaele Cucinotta non andranno a processo per gli atti che portarono, nel 2016, all’assunzione del Ragioniere Generale e del Capo dell’Ufficio Tecnico. Nessun abuso d’ufficio e falso ideologico, quindi, come ipotizzato dalla Procura nella richiesta di rinvio a giudizio. A stabilirlo è stato il Presidente del Tribunale De Marco, per l’occasione in veste di Giudice dell’Udienza Preliminare, che ha prosciolto gli indagati con la formula più ampia “perché il fatto non sussiste”. La vicenda giudiziaria aveva preso le mosse da un esposto dell’allora consigliere comunale Pippo Midili, oggi sindaco, con il quale venivano segnalate al Ministero degli Interni, alla Cosfel (che nonostante ciò autorizzò il reclutamento) e alla Procura della Repubblica presunte irregolarità nel procedimento di assunzione. Dopo un rinvio dell’udienza da parte del Gup, che lo scorso 29 settembre aveva chiesto al Pubblico Ministero di riformulare il capo di imputazione, perché generico, oggi pomeriggio, dopo la discussione dei difensori, è arrivata la pronuncia di non luogo a procedere. “Naturalmente sono molto contento dell’esito dell’udienza – ha dichiarato Giovanni Formica – Come è mio costume non avevo commentato in alcun modo quando la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio, nonostante fossi convintissimo della bontà del nostro operato. Con l’assunzione dei due dirigenti abbiamo ripristinato un principio che nella nostra città sembrava dimenticato da decenni e cioè che alla Pubblica Amministrazione si accede per concorso e, quindi, soltanto se si possiedono le competenze giuste. Ancor più, se un comune, come quello di Milazzo, è chiamato ad affrontare momenti di grande difficoltà. La certificazione della nostra correttezza è la migliore risposta a chi, incapace di argomentare nel merito, ha utilizzato maliziosamente lo strumento dell’esposto nel tentativo di bloccare l’attività di risanamento che avevamo faticosamente avviato. Adesso valuteremo se reagire a quell’attacco o lasciare correre». Gli indagati sono stati difesi dagli avvocati Fabrizio Formica, Giuseppe Lo Presti, Maria Scarcella, Stefania Calabrò, Gaetano Callipo, Alfonso Maria Parisi, Luca Frontino e Salvatore Silvestro. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 3.327 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT