L’associazione Milazzo Food & Beverage ha inviato una lettera aperta al Presidente della Regione, ai gruppi consiliari e all’amministrazione comunale mamertina chiedendo interventi concreti per le attività di ristorazione che rischiano la stessa sopravvivenza a causa dell’emergenza coronavirus e delle restrizioni che verranno imposte alla fine del lockdown.

Nella lettera a firma del presidente Stefano Scibilia si prende «atto della disponibilità manifestata dal sindaco ed assessori di Milazzo nell’incontro del 2 aprile scorso a percorrere assieme le difficoltà che la categoria sta affrontando, ivi compresa la nota di sensibilizzazione che è stata rivolta agli affittuari», ma purtroppo «è evidente che la ripresa delle attività ai fatturati pre-crisi sarà lunga e complessa, soprattutto in un’ottica di ripristino di flussi finanziari che subiranno un calo poderoso per parecchi mesi e poi, per le misure bancarie, finanziare con la leva del debito può rappresentare un rischio d’impresa oltremodo proponibile senza alcuna garanzia di crescita del fatturato a breve».

Dubbi vengono espressi sul cosiddetto decreto #liquidità: «Alcuni parametri per accedere alle misure di credito appaiono irrealistiche ed inique come il rapporto della perdita di fatturato o l’impegno per le aziende di garantire il mantenimento della base occupazionale precrisi. Inoltre, per la natura del servizio offerto dagli esercizi di somministrazione la richiesta di mantenere il metro di distanza interpersonale è praticamente impossibile da far rispettare. La promiscuità è ineliminabile tra personale di servizio e cliente e tra i clienti stessi anche nel caso si dispongano di tavoli delle misure adeguate e lasciare i gestori delle attività come baluardo di prevenzione del contagio che impongono la suddetta distanza a rischio di sanzione è un provvedimento che facciamo fatica a condividere».
Ecco le richieste: 1) istituzione di un fondo di emergenza per le imprese in difficoltà; 2) sospensione degli oneri comunali per il 2020; 3) sospensione delle bollette per il 2020; 4) permesso ad effettuare il delivery anche la domenica, misura questa che potrebbe almeno mitigare l’effetto crisi per alcune tipologie di attività;  5) sospendere i contratti di affitto almeno fino al 30/09/2020; 6) moratoria dei titoli bancari non andati a buon fine con esonero della trascrizione in CAI e sistemi informativi fino al 30/09/2020; 7) concedere rapidamente maggiori aree di occupazione suolo per sopperire al minore numero di posti a sedere per via delle azioni di distanziamento sociale che verranno imposte all’interno dei locali.

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Oratipassa
Oratipassa
4 anni fa

Al presidente della regione ahahah ora vi risponde, aspettate pure

Onnep
Onnep
4 anni fa

Ammazza!!!!!!!niente chiedete eh!!!!!! il turismo a Milazzo era già morto prima del virus e se non abbassate i prezzi putiti puri chiudiri continuando così

Solitario
Solitario
4 anni fa
Reply to  Onnep

Hai prefettamente ragione. A Milazzo i ristoranti sono carissimi. Hanno pure i coraggio di chiede ausilio. Calate i prezzi e basta e la gente verrà. Meno supponenza.

Lucy
Lucy
4 anni fa
Reply to  Onnep

ma avete la minima idea di quanto costa tenere aperta un’attività? e un locale in particolare? oltre alle varie tasse e affitti ci sono pure le attrezzature che fanno impennare i consumi, massima solidarietà!!!

Davide
Davide
4 anni fa

Le richieste dell’associazione sono sacrosante. Forse il settimo punto mi sembra pretenzioso. Concedere ulteriori spazi pubblici che diventerebbero pertinenze ad uso esclusivo delle attività; praticamente piazze, slarghi, marciapiedi, ecc. verrebbero quasi per intero occupati da tavoli. -Cara, andiamo al ristorante-. – Va bene tesoro, però io mi siedo a levante e tu a ponente, ok?-.

Lucy
Lucy
4 anni fa

massima solidarietà, ma se al punto 5 troveranno un muro, al punto 6 troveranno qualcosa di molto più duro e se si affideranno alle istituzioni, si faranno male, molto male…..