Ricorso flop per 3000 cittadini di Milazzo, dovranno pagare le bollette dei rifiuti 2015 e gli eventuali arretrati 26 Marzo 2020 Cronaca 5 Commenti “E’ tutto sbagliato…è tutto da rifare”, avrebbe detto Gino Bartoli in una delle espressioni più nota che viene associata all’icona del ciclismo italiano. In questo caso l’ha detto il Tribunale amministrativo regionale che ha bocciato anche per il 2015 il ricorso sulla legittimità delle bollette dei rifiuti sponsorizzato da consiglieri comunali di opposizione e presentato ufficialmente da 3000 cittadini milazzesi. A dimostrazione che tutta l’impalcatura era sbagliata, frutto, evidentemente, di una errata lettura ed interpretazioni delle norme, era avvenuto per il 2016. Il Tar, così, dà ragione al Comune e respinge il ricorso che chiedeva l’annullamento delle bollette contestando la legittimità delle delibere del Consiglio Comunale adottate il 21 e 27 agosto 2015, la delibera di giunta e la determina sindacale, entrambe del 30 settembre dello stesso anno relative al piano finanziario e la tariffa relativa al servizio di smaltimento dei rifiuti. Per i giudici (presidente Burzichelli, consiglieri Leggio e Spampinato) il ricorso è “inammissibile nel merito” in quanto le procedure seguite dall’Amministrazione sono corrette e in linea con quanto previsto dalle norme. I ricorrenti (Romagnolo Santi+ 2943 cittadini) assistiti dall’avvocato Micaela Miceli, contestavano che era stata aggiunta una voce relativa ad agevolazioni al Piano tariffario che prevedeva la copertura integrale di tutti i costi, la mancata distinzione fra i costi da attribuire alle utenze domestiche e a quelle non domestiche, la mancanza della relazione sui livelli e qualità del servizio e poi il vizio di incompetenza in quanto le tariffe dovevano essere approvate dal consiglio comunale. Il Comune mamertino, difeso dall’avvocato Marcello Scurria, ha invece chiesto il rigetto osservando tra l’altro che “i ricorrenti hanno impugnato le delibere ben oltre il termine di decadenza decorrente dalla pubblicazione degli atti stessi all’albo pretorio del Comune; che avrebbero potuto impugnare gli avvisi di accertamento innanzi alla Commissione Tributaria; e ancora che il Consiglio ha approvato il Piano in ossequio alle disposizioni normative. Ragioni che sono state sostanzialmente riconosciute dal Tar che ha respinto il ricorso sostenendo che “i ricorrenti hanno denunciato l’inesistenza della relazione da allegare al Piano Finanziario, ma non risulta che essi abbiano mai chiesto di accedere a tale atto onde poter fornire prova della circostanza appena indicata”. I ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese legali (2000 euro) e automaticamente anche al pagamento delle bollette Tari di quell’anno che gli stessi avevano “congelato” in attesa dell’esito del ricorso. Solo una stringata dichiarazione del sindaco Formica. “In questo momento di emergenza i cittadini stiano tranquilli sul pagamento del dovuto – ha detto il primo cittadino –. Successivamente si procederà con la possibilità di far ricorso agli strumenti di dilazione che sono previsti dal nostro regolamento”. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 7.500 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT