Federazione italiana medici medicina generale su iniziativa Comune di Milazzo: «Consegnare i farmaci a domicilio può violare privacy» 14 Marzo 2020 Cronaca 9 Commenti Far consegnare i farmaci da personale non autorizzato viola la privacy. A sostenerlo è una nota a firma di Aurelio Lembo, segretario provinciale Fimmg Messina (Federazione italiana medici medicina generale) inviata al direttore del distretto sanitario di Milazzo, scritta dopo avere letto dell’iniziativa concordata tra Asp, Comune di Milazzo e Croce Rossa Italiana che prevede l’acquisto e la consegna dei farmaci a domicilio per gli anziani non autosufficienti e ai cittadini in “isolamento volontario”, a cura dei volontari della Cri e di altre associazioni di volontariato. «Ne condivido appieno le finalità etiche e morali, ed in altro contesto legislativo sicuramente da plaudire – scrive Lembo – purtroppo nell’attuale quadro normativo, non è possibile ai medici di medicina generale inviare i promemoria delle prescrizioni ad indirizzi di posta elettronica, anche degli stessi assistiti, fatti salvi eventuali modalità concordate con l’assistito e regolamentate dalla Legge. Infatti, gli stessi medici ed eventuale personale, vengono autorizzati specificatamente e strettamente al trattamento dei dati inerenti la gestione delle loro patologie e qualora i dati vengano trattati per altre finalità necessitano di ulteriore e specifica autorizzazione. Pertanto mancando tale autorizzazione, il divulgare dati personali coperti dalla privacy, a soggetti non menzionati nell’autorizzazione già concessa dal paziente, anche se di elevato valore morale quale la CRI, non è consentito». L’iniziativa dell’assessorato comunale ai Servizi Sociali guidato da Giovanni Di Bella è stata concordata dal Comune di Milazzo e dall’Asp nel corso di una riunione promossa dall’Amministrazione comunale in collaborazione con l’Associazione Croce Rossa Italiana Comitato di Milazzo – Isole Eolie che ne coordinerà il servizio avvalendosi anche di altri volontari della Protezione civile, Charitas, Cao e Pozzo di Sicar. Le perplessità della Fimmg sono legate al trattamento dei dati da parte della Croce Rossa Italiana che tramite un numero dedicato (3342160204) dovrebbe provvedere alla raccolta delle istanze dei cittadini entrando a conoscenza, di fatto, delle patologie dei singoli richiedenti. “Lo scopo – ha spiegato l’assessore Di Bella – è quello di assicurare un servizio efficiente a coloro che non hanno parenti o altri mezzi per sopperire alle necessità urgenti ed inderogabili”. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 4.701 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT