I pescatori professionisti milazzesi potranno pescare nelle zone consentite. Giovanni Mangano, presidente dell’Area Marina Protetta fa il il punto della situazione su i primi 150 giorni di attività. E rincuora subito i tredici pescatori di Vaccarella che con l’istituzione dell’Amp avevo visto messo a repentaglio la loro attività.

Per l’Area Marina Protetta, infatti, in attesa del decreto del Ministero dell’Ambiente di istituzione della “Commissione di riserva”, infatti, da Roma è arrivata la proroga del disciplinare provvisorio, che scadeva oggi, al fine di evitare di bloccare le attività consentite all’interno dell’Amp. Un disciplinare che peraltro contiene una modifica importante per la marineria. Viene previsto che i pescatori professionisti residenti a Milazzo, seppur iscritti a cooperative che non hanno sede legale nella nostra città, potranno pescare nelle zone consentite.

«Era un impegno che avevo assunto – ha detto Mangano – e sono contento di averlo rispettato visto che ritenevo una penalizzazione per chi vive solo di pesca non poter accedere nell’Amp perché pur residente a Milazzo faceva parte di un’associazione che non ha la sede nella nostra città. Ringrazio il direttore del Ministero dottoressa Giarratana per aver condiviso la questione e dato l’ok alla modifica del disciplinare».
I dettagli di questa modifica saranno illustrati nel corso di una riunione già promossa con la marineria, venerdì prossimo. Per il futuro si attende l’istituzione da parte dello stesso ministero della “Commissione di riserva” che affiancherà il gestore formulando proposte e suggerimenti per quanto attiene al funzionamento dell’Area marina protetta. Il Comune di Milazzo ha già individuato quale proprio rappresentante il dottor Sebastiano Capone. A quel punto si potrà procedere all’approvazione del Regolamento di esecuzione e di organizzazione definitivo previsto nel decreto istitutivo dell’Amp.
L’incontro con la stampa, alla quale hanno presenziato anche il sindaco Giovanni Formica che ha ribadito l’importanza per il territorio dell’istituzione dell’Area marina protetta, il comandante in seconda della Capitaneria di porto, Donato, l’assessore Pierpaolo Ruello ed i rappresentanti di Marevivo, è stato, come detto l’occasione anche per parlare di programmazione futura.

Il presidente del Consorzio ha annunciato l’imminente realizzazione di due zone di ormeggio a Capo Milazzo (Baia di Sant’Antonio e Rinella) per i diportisti, “con costi molti bassi per i residenti e accessibili per chi giunge da fuori Milazzo) e di quattro gavitelli per i diving e le attività collegate al mare, la delimitazione con delle boe speciali e segnalatori della zone A (spesa circa 250 mila euro) e il mantenimento di alcune zone di ancoraggio.

Quindi, dopo una breve relazione del direttore facente funzione della Riserva, Gianni Lombardo, sugli adempimenti gestionali (approvazione bilancio e altre pratiche burocratiche), lo stesso Mangano ha comunicato l’imminente avvio di progetti legati a risorse europee. Uno denominato “Bioblue” è stato portato avanti assieme all’Università di Messina col coordinamento della dottoressa Nunzia Spanò e all’area marina protetta di Gozo (Malta) e prevede un servizio innovativo di pulizia delle spiagge di competenza dell’Amp. Previsti poi altri due progetti per le scuole, da realizzare in collaborazione con Marevivo e poi un progetto, ancora in fase di definizione denominato “Blunet” contro i rischi dell’inquinamento marino.

Ulteriore passaggio ha riguardato la promozione dell’Area marina. E’ stato presentato un calendario sui fondali e le bellezze del promontorio realizzato grazie a delle foto concesse gratuitamente dal biologo Carmelo Isgrò e annunciata la partecipazione alle fiere di settore di Bologna e alla Bit di Milano. Una promozione che sarà sviluppata sinergicamente – come ha sottolineato anche l’assessore al turismo Pierpaolo Ruello – con il Comune “perché ormai l’offerta turistica di Milazzo passa anche attraverso le grandi potenzialità offerte dall’Area marina protetta che ovunque ha un ruolo trainante”.

L’ultimo aspetto trattato da Mangano ha riguardato il ricorso presentato al Cga contro la perimetrazione. «Una scelta che non capisco e non giustifico se non da ragioni politiche – ha concluso – visto che tra i firmatari del ricorso c’è l’unica cooperativa milazzese che era autorizzata ad andare a mare. E poi qualche giorno prima in una riunione avevo dato l’apertura a ridiscutere la perimetrazione. Oggi questa apertura non c’è più e quindi attenderemo la pronuncia dei giudici amministrativi. Di certo come Consorzio ci costituiremo nel giudizio».

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UnMilazzese
UnMilazzese
4 anni fa

Adesso é liberalizzata la pesca professionale nella Riserva di Pesca Protetta di Capo Milazzo è chiaro che, a parte le attività a scopo di lucro, lo finanziamenti ed assunzioni, la AMP serve a ben poco
Se si analizzano le attività che l’ente di gestione vuole fare praticamente tutte si possono fare senza AMP.
Per gli ancoraggi bastavano ordinanze che la Capitaneria poteva controllare/sanzionare

Marino
Marino
4 anni fa

Che vergogna!!! Permettere qualsiasi forma di pesca,soprattutto se fatta da professionisti, all’interno di un aria Marina protetta è un controsenso.come anche permettere l’approdo ai diportisti a Sant’Antonio…mi auguro che i controlli siano intensissimi e le multe salatissime (sia per pescatori che per diportisti). Se il buongiorno si vede dal mattino è un pessimo giorno.

UnMilazzese
UnMilazzese
4 anni fa

Che presa in giro!!! Pur di avere soldi e fare assunzioni al posto di fare un Area Marina Protetta a Milazzo é stata fatta una Riserva di Pesca Protetta per pescatori professionisti
Altro che salvaguardia delle specie marine! e poi vietate la pesca in apnea che è noto ha un impatto trascurabile rispetto alla professionale
Certo che la AMP alla milazzese non smette di stupire ogni giorno di più!!!