Un viaggio tra passato e presente, alla riscoperta dei sedimenti di un’eredità artistica ed architettonica che tanto ha segnato la storia, la cultura e la stessa identità della nostra Isola. E’ questo il messaggio che la Regione – attraverso la Fondazione Federico – con il progetto culturale “Sulle orme di Federico”, giunto alla seconda edizione che da alcuni giorni attraversa la Sicilia dell’imperatore svevo Federico II. In questo percorso non poteva non mancare il Castello di Milazzo, il più grande castello di Sicilia che si estende per oltre sette ettari di superficie e quasi quattordicimila metri quadri coperti. Domani 13 maggio la cittadella fortificata sarà al centro delle manifestazioni promosse dalla Fondazione con una giornata dedicata a tutte le scuole, agli studiosi, a cittadini e turisti. Il programma prevede una visita guidata dalle 9 alle 13 e poi nel pomeriggio alle 17 una conferenza nella chiesa di Santa Maria alla quale parteciperanno il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, il direttore della Fondazione Federico Secondo, Francesco Forgione, il sindaco Carmelo Pino e l’assessore al turismo, Dario Russo.

il castello di milazzo

“Un momento importante per la città – ha affermato il sindaco Pino – che sancisce ufficialmente l’inserimento del bene culturale più rilevante nei circuiti dei Castelli federiciani la cui particolare architettura caratterizza diverse costruzioni nell’isola. Da tempo siamo impegnati a studiare, dopo gli interventi di ristrutturazione, un piano di fruizione del nostro Castello certi che rappresenta un eccezionale volano di sviluppo e di rilancio turistico, nella consapevolezza che è questo il settore che può consentire all’economia di ripartire in maniera forte”. “Sulle orme di Federico”, iniziativa promossa e co-finanziata dall’Ars, ha visto il coinvolgimento delle amministrazioni comunali e di associazioni culturali e ambientaliste mira proprio a far conoscere – commenta Giovanni Ardizzone, presidente dell’Ars e della Fondazione – il patrimonio storico- architettonico lasciato dall’imperatore ma anche per far uscire la Fondazione dal Palazzo e farla diventare un punto di riferimento per i Comuni e quanti sul territorio portano avanti attività di ricerca. Un viaggio alla scoperta della Sicilia dove, oltre ai manieri fatti costruire ex novo da Federico II e a quelli sui quali i suoi architetti sono intervenuti trasformando strutture preesistenti si sono aggiunti siti ampliati o edificati nel periodo successivo a quello dell’imperatore quando ancora rimaneva dominante la sua lezione sull’architettura centrale. Luoghi spesso poco noti di un regno la cui produzione artistica e legislativa permise l’incontro, a corte, tra la cultura greca, latina, araba ed ebraica”. “Con questo progetto – conclude il direttore generale della Fondazione, Francesco Forgione – vogliamo anche ribadire la necessità di un confronto per riuscire ad aprire un dialogo con il Fec perché lo Stato centrale deve capire cosa fare con la cultura e noi, come Fondazione, vogliamo avviare un percorso per costruire una politica della cultura. E, dati alla mano, la tendenza sui flussi turistici è positiva “.