Il comune di Milazzo ha richiesto indietro i locali del Molo Marullo in cui da oltre due anni viene ospitata un’esposizione per celebrare il centenario delle imprese di Luigi Rizzo a cura di Storia Patria e Lions. Tecnicamente non si tratta di “sfratto” ma della naturale conclusione di un contratto firmato col dirigente pro-tempore ai Lavori Pubblici il 28 aprile 2017.

IL MANCATO RINNOVO. L’Assemblea dei Soci aveva chiesto lo scorso 22 febbraio 2019, «con congruo anticipo rispetto alla data di scadenza del comodato e con nota indirizzata al sindaco», all’assessore Presti, al dirigente Bucolo ed al protocollo generale, il rinnovo della concessione del locale «allo scopo di consentire alla collettività di poter fruire anche in futuro dello spazio espositivo», ben consapevoli che un omaggio all’Eroe della Grande Guerra, all’Uomo simbolo della Marina Militare italiana, non può esaurirsi in una ricorrenza, ma necessita di un omaggio istituzionale permanente».

Oggi 4 novembre il Comune di Milazzo ha recapitato una perentoria richiesta a firma del dirigente Tommaso La Malfa di «immediata restituzione dei locali nello stato in cui sono stati consegnati, ai sensi dell’art. 1803 del codice civile».

IL COSTOSO TRASLOCO. «Crediamo e vogliamo sperare che alla base di tale richiesta, inviataci dal Dirigente Ing. Tommaso La Malfa, ci sia a monte una carenza di comunicazione tra gli uffici – scrive in una nota Storia Patria –  Probabilmente l’ingegnere non è a conoscenza della nostra istanza di rinnovo del febbraio scorso. E comunque non è a conoscenza delle difficoltà logistiche connesse ad un’eventuale «immediata restituzione» degli stessi locali, visto che la nostra associazione agisce in termini di volontariato e con le magrissime risorse delle quote associative. Comprenderà benissimo che lo smontaggio del cartongesso dalle pareti, quello dell’impianto di videosorveglianza ed antifurto, il trasporto dei reperti – alcuni anche molto ingombranti – comporta tempi e spese di cui questo sodalizio non dispone nell’immediatezza. Così come non può immediatamente restituire l’imbarcazione dell’Eroe ai proprietari, i quali tornano a Milazzo solo in determinati periodi dell’anno. Una serie di difficoltà logistiche che necessitano di tempi ragionevoli e meditati, anche in virtù dell’alto valore storico ed affettivo che quei reperti presentano. Quegli stessi tempi ragionevoli e meditati che richiederà inevitabilmente il trasloco del busto di proprietà comunale, per il quale sono stati necessari diversi adempimenti burocratici a cura del dirigente dott. Bucolo».

L’APPELLO. «La preghiamo di riconsiderare la frettolosa missiva dell’ingegnere La Malfa, agevolando una riconsiderazione meditata della questione. La figura e le gesta dell’Ammiraglio Luigi Rizzo sono talmente ingombranti da non poter essere liquidate in fretta e furia con un freddo articolo del codice civile. Confidiamo pertanto in un Suo intervento risolutivo».

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Enzo
Enzo
5 anni fa

Quei locali serviranno per fare qualche comitato elettorale per le elezioni che si avvicinano

ciccio
ciccio
5 anni fa

….certo che questa amministrazione di record negativi ne sta collezionando !! Che tristezza veder annoverato tra i tanti Sindaci che si sono succeduti al comune di Milazzo anche tale Giovanni Formica ….dovrebbe essere scritto in rosso , come le scritture contabili bancarie , a evidendiare che è una brutta cosa come gli addebiti bancari !!!!!

Stefano
Stefano
5 anni fa

Una ennesima vergogna assoluta della peggiore giunta degli ultimi sessanta anni che prima chiede aiuto al volontariato e poi lo calpesta

Francesco (Giuseppe)
Francesco (Giuseppe)
5 anni fa

Si può dunque dire che dove la Marina austriaca non giunse, Giovanni Formica osò: scacciare l’eroico Comandante.
Piccolo dettaglio: per gli austroungarici era il nemico, per noi l’Eroe compatriota.
Si sarà confuso…

Salvo
Salvo
5 anni fa

Eh si………..da molto tempo si confonde………