“A testa alta” è il nuovo docu-film di Alberto Castiglione, prodotto dalla palermitana Koinè film con il sostegno finanziario della Sicilia Film Commission, per conto dell’Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione siciliana. Il film, che è stato presentato l’8 marzo presso i Cantieri culturali della Zisa, a Palermo, ha subito cominciato a girare l’Italia, venendo proiettato in festival, convegni e altre occasioni pubbliche. Ora potrà essere visto anche nella Sicilia nordorientale, con la proiezione presso l’Università di Messina, al Dipartimento di Storia contemporanea della Facoltà di Lettere e Filosofia, alle 10,30 di mercoledì 16, ed a Milazzo, a Palazzo d’Amico, giovedì 17 alle ore 19. In questa seconda occasione sarà anche presente il regista. Il film, scritto dallo stesso Castiglione con la collaborazione del milazzese Fabrizio Scibilia, racconta una fase della lenta e faticosa marcia del sindacalismo siciliano, in particolare quello legato alle lotte contadine ed all’occupazione delle terre in Sicilia negli anni Quaranta, nel secondo dopoguerra. In una terra di antichissimi privilegi feudatari, quella del movimento contadino siciliano è stata una delle pagine più importanti della storia democratica italiana, malgrado l’altissimo sacrificio che è costata in termini di vite umane. I principali fatti su cui si snoda il racconto, ambientato negli anni che vanno dal ‘46 al ‘49, sono l’impegno, le lotte e le delittuose scomparse dei sindacalisti Placido Rizzotto ed Epifanio Li Puma, passando dai tragici fatti di Portella delle Ginestre. Nel cast sono presenti, tra le tante comparse impiegate, Lello Analfino, cantatutore e leader del gruppo Tinturia, e i Tintinnette Swing Orchestra, che hanno arrangiato dei brani appositamente per l’occasione. Il docu-film, inoltre, conta sui contributi di studiosi come Antonio Riolo o Simona Mafai, che arricchiscono il lavoro di preziosi riferimenti intellettuali, e della testimonianza di alcuni discendenti delle vittime delle vicende ricordate, in un’ideale passaggio del testimone che consente alla memoria rimanga sempre viva e attiva anche nel presente.“