Fabio Marletta

Dopo la nota dell’associazione “Diverso da Chi” pubblicato ieri su Oggi Milazzo in cui si esprimevano preoccupazione per il caso del logopedista dell’ambulatorio Aias di Milazzo accusato di maltrattamenti ai piccoli pazienti disabili è intervenuto il presidente dell’Aias di Barcellona, Fabio Marletta, che gestisce l’ambulatorio mamertino.

«Comprendiamo bene le preoccupazioni dell’Associazione “Diverso da chi” – scrive Marletta –  perché siamo noi i primi ad essere rimasti sgomenti, turbati e preoccupati di fronte alle immagini di un nostro terapista che non soltanto si disinteressava dei piccoli pazienti, ma per di più manifestava comportamenti odiosi. Per quanto riguarda il nostro operato, ci sembra giusto precisare che i controlli durante le terapie sono sempre stati la routine nel nostro ambulatorio AIAS  e si concretizzano nei frequenti sopralluoghi che il Direttore Sanitario e le altre figure della equipe di riferimento fanno nelle aule di terapia. Purtroppo in questo specifico caso (l’unico verificatosi all’AIAS di Milazzo) evidentemente i controlli quotidiani non sono bastati e di questo abbiamo chiesto scusa prima di tutto ai genitori dei bimbi coinvolti».

LE CONTROMISURE. Proprio per questo l’Aias ha messo in atto alcune contromisure intensificando i controlli durante le terapie e realizzando alcune modifiche strutturali nell’ambulatorio per garantire massima trasparenza durante le sedute riabilitative, pur nel rispetto della privacy dell’assistito e al contempo preservando il setting terapeutico, condizione fondamentale per l’efficacia della riabilitazione soprattutto in presenza di bimbi con autismo o altre patologie cognitive.

L’APPELLO. «Saremmo grati alle tante Associazioni impegnate al fianco dei disabili – conclude il presidente dell’Aias di Barcellona – se facessero fronte comune, insieme all’Aias Nazionale, per far sì che venga approvata una legge realmente efficace per la videosorveglianza nelle strutture riabilitative. La legge attualmente in attesa di essere approvata dal Parlamento, infatti, contiene evidenti limitazioni, mentre ciò che serve davvero è poter effettuare un controllo reale ed effettivo di quanto avviene nelle aule di terapia, a tutela degli Assistiti e anche degli stessi, tanti operatori che lavorano in maniera eccellente. L’osservazione della seduta di terapia attraverso una videocamera sarebbe utile, infine, anche sotto il profilo squisitamente sanitario e riabilitativo, perché consentirebbe all’equipe di riferimento dell’Assistito di analizzare l’andamento della terapia nella maniera meno invasiva possibile e quindi più efficace».