I due funzionari erano imputati  per i presunti falsi “stati di avanzamento dei lavori” – eseguiti tra il 2009 ed il 2010 – nell’esecuzione dell’appalto che prevedeva il restauro e l’adeguamento degli impianti del mastio del castello di Milazzo. Il giudice monocratico del Tribunale di Barcellona, Anna Elisa Murabito – secondo quanto riporta la Gazzetta del Sud – ha dichiarato di non doversi procedere, perchè nel frattempo è intervenuta la prescrizione dei reati contestati di falso in atti pubblici in concorso, nei confronti  dei funzionari pro tempore del Comune di Milazzo, l’ingegnere Francesco Clemente (responsabile unico del procedimento), 52 anni di Messina, e l’architetto Giuseppe Bonarrigo (direttore dei lavori), 64 anni di Milazzo.

Il sindaco dell’epoca, Lorenzo Italiano presenta assieme ai tecnici ed assessori il progetto di recupero del castello

I due funzionari – secondo l’accusa generata dalla testimonianza resa in un processo da un collaboratore di giustizia – nell’espletamento dell’attività di controllo sull’andamento dei lavori appaltati, attraverso la redazione degli stati di avanzamento del 17 luglio, del 28 agosto e del 30 settembre 2009, avrebbero attestato falsamente l’effettiva esecuzione dei lavori realizzati e la loro corrispondenza quantitativa concernenti opere e lavori all’epoca non eseguiti e beni non ancora consigliati al cantiere dell’appalto pubblico.

Ai due imputati si contestavano altresi, nella stessa qualità dei ruoli ricoperti a suo tempo, la redazione di altri due stati di avanzamento dei lavori del 27 novembre 2009 e del 3 aprile 2010, attestati queste che per l’accusa sarebbero stati redatti falsamenti nonostante l’esecuzione dei lavori all’epoca e non fosse ancora realizzata.

A distanza di dieci anni il restauro mostra tutti i segni del tempo. Numerose le infiltrazioni e il degrado dei locali restaurati. C’è chi addebita le causa ad una mancata manutenzione in questi anni, altri ad un “peccato originale” legata alla qualità dell’intervemto di recupero affidato ad un’azienda romana facente parte del Consorzio Stabile Aedars Scarl, consorzio noto per le inchieste giudiziarie che hanno coinvolto anche gli imprenditori Mollica di Gioiosa Marea. 

La Soprintendenza di Messina con nota indirizzata al Comune di Milazzo e, per conoscenza, alla Prefettura, l’anno scorso ha intimato al sindaco Formica di intervenire urgentemente all’interno del Castello per garantire gli interventi necessari alla risoluzione di una copiosa infiltrazione d’acqua in un ambiente al primo piano del Mastio.