Gli studenti del Liceo statale “Renato Guttuso” hanno occupato l’istituto. Stamattina gli alunni, i genitori e i docenti hano preso parte ad un corteo e sfilato per le strade cittadine fino a raggiungere lo spiazzo antistante il municipio per un sit in di protesta. Ad incontrare una delegazione di studenti è stato il sindaco Carmelo Pino che ha manifestato vicinanza all’azione di protesta. Subito dopo, a maggioranza è stata presa, “la sofferta decisione” (come si legge in una nota) di occupare l’istituto guidato dalla dirigente Delfina Guidaldi “cioè quella scuola della quale si sentono parte integrante e fondamentale, della quale menano, da sempre, orgoglioso vanto”. “Pretendiamo ascolto, invochiamo scelte coerenti e congrue rispetto alla straordinaria severità dei nodi problematici con i quali ci si confronta – hanno scritto gli alunni – non danneggeremo, non imbratteremo, non verremo meno a principi di etica e di civiltà che vorremmo, invece, rifondare in un Paese che ci propone, senza requie alcuna e con un continuo bombardamento mediatico, modelli di sconvolgente bassezza morale. In pieno accordo con la Dirigenza del Liceo Artistico di Milazzo ci chiediamo, con forza ed indignazione ormai inestinguibile, se è mai possibile che una popolazione scolastica di circa 850 alunni  debba svolgere attività didattica in condizioni di assoluta precarietà, con sedi che sorgono in area dichiarata ad alto rischio ambientale per la presenza di industrie quali la raffineria Mediterranea e la Edipower?».

Il corteo dell’istituto d’arte di Milazzo

Le domande che si pongono gli alunni sono tante:  È mai possibile che nelle nostre tre sedi di Milazzo non debba esistere un locale da destinare a palestra? È mai possibile che nelle nostre tre sedi di Milazzo non debba esistere un locale da destinare ad aula magna? È mai possibile che la provincia regionale di Messina debba pagare affitti onerosi ogni anno per locali non idonei allo svolgimento di attività didattiche? È mai possibile che i locali adibiti ad aule, laboratori ed uffici non debbano rispettare gli standard di legge? È mai possibile che non debba essere rispettata l’igiene e la sicurezza sul posto di lavoro? E’ mai possibile che non si riesca ad appaltare un’opera pubblica perché le istituzioni (Provincia regionale di Messina e Comune di Milazzo) da anni, non trovano un punto d’incontro su argomentazioni facilmente superabili?”. «La nostra occupazione – concludono – non è prevaricazione o atto violento, è voglia di dialogo, di partecipazione ai processi politico-istituzionali in corso in ambito nazionale e sovranazionale, è sperimentazione di autonomia, di autogestione, di presa di coscienza tese a proiettarsi verso un futuro possibilmente diverso da un oggi vissuto come annichilente e privo di ogni prospettiva».