il municipio di Milazzo (FOTO OGGI MILAZZO)Comune di Milazzo senza vigili urbani, tecnici e ragioniere: il sindaco Formica scrive all’Anci 14 Febbraio 2019 Cronaca 11 Commenti L’emergenza principale che nel corso del 2019 rischia di paralizzare il settore si registra al comando di polizia municipale. Non solo la forza lavoro è la metà di quella necessaria per garantire i servizi principali ma, come se non bastasse, nel corso del 2019, approfittando della “quota 100”, andrano in pensione altre sette vigili. Gli altri dipartimenti, di certo, però, non ridono: il comune di Milazzo si trova senza ragioniere generale (rimane un mistero perchè sia stato concesso la mobilità al dirigente Francesco Consiglio che aveva vinto un bando proprio per coprire il vuoto) e senza tecnici che impediscono la redazione di progetti necessari per partecipare ai bandi europei. Proprio per questo il sindaco Giovanni Formica ha inviato ieri una lettera all’Anci Sicilia per chiedere di affrontare una volta per tutte l’emergenza degli enti locali siciliani in merito al blocco delle assunzioni. Documento che nel settembre dello scorso anno il primo cittadino aveva inviato ai rappresentanti del governo nazionale nella speranza che, in sede di predisposizione della legge finanziaria si tenesse conto delle difficoltà rappresentate e della soluzione pure suggerita. Ed invece alcuni emendamenti fatti inserire da parlamentari siciliani sono stati stralciati dopo essere stati inseriti. E oggi il Comune di Milazzo si ritrova senza il ragioniere generale, ingegneri, assistenti sociali e soprattutto vigili urbani, “figure fondamentali per assolvere alle loro funzioni e di fornire i servizi pubblici essenziali ai cittadini secondo adeguati livelli quantitativi e qualitativi”. “Il recente ampliamento degli spazi assunzionali disposto dal legislatore – scrive Formica – è una misura di fatto inapplicabile agli enti che hanno dichiarato il dissesto; ciò a causa di una norma introdotta nel 2016 che impedisce di procedere ad assunzioni a qualsiasi titolo, ivi incluse quelle conseguenti ai processi di stabilizzazione del personale precario, nei casi di mancata approvazione degli strumenti finanziari (bilancio di previsione, conto consuntivo e bilancio consolidato), per l’esercizio in corso. Gli enti in dissesto come il nostro fisiologicamente non riescono a possedere tale requisito se non alla fine del quinquennio previsto per il risanamento, con la conseguenza che, anche in caso di assoluta carenza in organico di figure infungibili (ad es. il Ragioniere o il Tecnico), non possono procedere ad assunzioni, trovandosi in una situazione di insuperabile stallo. Ciò determina un gravissimo ostacolo al processo di risanamento degli enti in dissesto, comportando livelli di malfunzionamento intollerabili che, oltre a determinare un innalzamento dei costi da inefficienza, pregiudicano gravemente il diritto dei cittadini a vedersi garantiti i servizi essenziali”. Quindi il passaggio relativo al personale contrattista. «Queste limitazioni incidono anche sulle stabilizzazioni del personale precario proveniente dal bacino degli ex lavoratori socialmente utili. L’impossibilità di stabilizzare, anche parte di detto personale che rappresenta spesso oltre la metà delle unità in servizio, determina l’interruzione, dei relativi contratti, con la conseguente paralisi degli enti in cui interi uffici (es polizia municipale, servizi tecnici o ragioneria) sono ormai retti quasi unicamente da tale tipologia di personale precario. Questo significa che tutti i Comuni (specie quelli in dissesto) che non avranno, come è fisiologico che sia, tutti i bilanci approvati, non potranno procedere alla stipula dei contratti e, a termine spirato, nemmeno alle proroghe. Da qui la richiesta all’associazione che rappresenta i Comuni siciliani di un intervento legislativo che disponga una deroga per gli enti in dissesto. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 6.107 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT