Si è svolto negli uffici dell’assessorato ai servizi sociali del Comune un incontro tra l’assessore Stefania Scolaro ed i rappresentanti sindacali dei pensionati per fare il punto della situazione sugli interventi che dovranno essere attuati nell’ambito delle attività portate avanti dal distretto socio-sanitario e dai vari Comuni. Alla riunione, oltre all’assessore hanno partecipato il responsabile dell’ufficio, Francesco Otera e i sindacalisti Antonia Alfino, componente della segreteria provinciale della Fnp-Cisl, Emanuele La Malfa, segretario zonale Fnp-Cisl, Gaetano Santagati della segreteria Spi-Cgil e Paolo Alfonso, segretario zonale della Spi-Cgil.

In premessa l’assessore Scolaro ha ribadito l’impegno dell’Amministrazione ad attenzionare in modo particolare le categorie deboli come gli anziani, che rappresentano comunque – ha detto – una risorsa. Abbiamo portato avanti diversi progetti ma concordo sulla necessità di proseguire la concertazione con le associazioni ed i sindacati che si occupano di queste tematiche” Otera ha invece fornito le cifre a disposizione per gli interventi di Assistenza domiciliare integrata (circa 900 mila euro), cui si sommano poi le risorse che ciascun Comune può mettere a disposizione attraverso il proprio bilancio. I rappresentanti sindacali snocciolando alcuni dati, hanno rilevato che solo a Milazzo su una popolazione di 32.665 abitanti, gli ultrasessantenni sono il 25,8%, il 23% non è autosufficiente, mentre sono circa 3.000 le persone che vivono in condizione di solitudine. Per quanto riguarda il reddito – hanno sottolineato nei vari interventi La Malfa, Alfonso, Santagati e Alfino – ben 687 anziani vivono con un assegno sociale e 2.783 hanno un reddito sotto i 500 euro mensili. Da qui la richiesta di una attenzione particolare da parte del Comune e del Distretto per migliorare le condizioni di vita delle persone disagiate, prevedendo più risorse nel prossimo bilancio in favore di interventi di protezione sociale. Ma, se per le risorse non sarà facile prevedere integrazioni – anzi si preannunciano consistenti tagli rispetto ai trasferimenti del primo Piano di zona – attuabile è un nuovo percorso che punti – così come tutti hanno concordato – ad una migliore utilizzazione delle risorse stesse (fondi Piano azione e coesione, fondi comunali) per arrivare ad una gestione unitaria degli interventi da attuare e garantire così una omogeneità di trattamento per tutti gli anziani del Distretto. “L’utilizzo sinergico delle risorse, oltre ad omogeneizzare la prestazione ricevuta – è stato sottolineato – sicuramente favorirà l’innalzamento dei servizi resi all’utente”.