Il comune di Milazzo riparte da zero. Nei giorni scorsi l’amministrazione ha inviato il primo bilancio dell’era post dissesto. “Il Comune di Milazzo deve essere gestito come un’azienda. I cittadini che pagano i servizi hanno diritto di riceverli, le spese che vengono sostenute devono non solo trovare sempre preventiva copertura, ma essere mirate al raggiungimento degli interessi collettivi e soprattutto è indispensabile che tutti paghino le tasse. Comportamenti diversi provocano solo confusione e soprattutto debiti che oggi, in regime di federalismo fiscale, un Ente locale non può più permettersi”. Un messaggio chiaro quello che il sindaco Carmelo Pino ha voluto lanciare questa mattina nel corso della conferenza stampa indetta per annunciare l’approvazione, anche da parte del commissario straordinario, Valerio De Joannon, del bilancio stabilmente riequilibrato e del bilancio pluriennale 2012-2014, già trasmessi a Roma alla Commissione permanente per il definitivo via libera.

“Quella che si è aperta e che lo sarà operativamente non appena riceveremo l’ok dal ministero – ha aggiunto Pino – è una fase nuova, che stacca definitivamente col passato, visto che la situazione debitoria dovrà essere curata dall’Organo straordinario di liquidazione, con una gestione assolutamente separata. Per la prima volta è stato approvato un bilancio che rispetta i principi cardine della finanza pubblica che sono quelli della veridicità, con la corretta previsione delle entrate e delle spese”. Il sindaco ha sottolineato al riguardo l’impegno nella lotta all’evasione, evidenziando che da sempre a Milazzo “ci sono stati i “fessi” quelli che hanno sempre pagato ed i “furbi” quelli cioè che non sono mai stati individuati e non hanno mai avuto il senso civico di autodenunciarsi. E’ chiaro che l’aver avviato nell’ottica di un risanamento autentico, una capillare azione per recuperare l’evasione ha determinato molte reazioni negative. Ma è questo il percorso da seguire”.
L’assessore alle Finanze, Pippo Midili, accennando alla recente polemica con i sindacati sulla esternalizzazione dei servizi, ha ribadito che non determinerà conseguenza per il personale interno, ma rappresenta un ulteriore supporto per il recupero dell’evasione degli anni passati sino al 2008. “A parlare sono i dati – afferma Midili – e posso dirvi ad esempio che nel 2009 le cartelle esattoriali notificate ai cittadini sono state pari a 0, mentre nel 2012 sono state 42.198 (38.150 nel 2011). Nel 2009 le posizioni tributarie erano 13.150, nel 2012 sono passate a 15.206. Stesso discorso per l’Ici dove veniva riportata la somma di un milione e 500 mila euro per lotta all’evasione che non c’è stata. E’ chiaro che da quando si è intensificato questo settore, c’è stata la levata di scudi generale. Ma si può diventare impopolari sol perché si punta ad ottenere l’equità fiscale per evitare che a pagare siano sempre i soliti e peraltro coloro che stanno peggio di chi invece potrebbe farlo senza problemi, ma invece preferisce indossare la maglietta dell’evasore?

Midili ha anche fatto riferimento alle spese del passato. “Non entro nel merito perché sarà l’Organo di liquidazione nominato dal Ministero dell’Interno a quantificare le somme dovute e le eventuali responsabilità. Qualche dato però dovrebbe far riflettere. Ad esempio nel 2009 i contenziosi avviati dal Comune con nomina del legale sono stati 315 per un ammontare di 165 mila euro frutto degli acconti (circa 5000 euro) a ciascun legale. Somma cui poi si aggiungeva la parcella finale non quantificabile però al momento del conferimento dell’incarico. Da qui ecco le spese extra che venivano fuori all’improvviso e che si trasformavano in debiti fuori bilancio.

Nel 2012 i contenziosi sono stati 60. Sempre con riferimento ai debiti pregressi le istanze presentate all’Organo di liquidazione, hanno registrato un monte di 60 milioni di euro. Vedremo quanti saranno quelli accertati, ma qualora fossero anche 40, ciò avrebbe comportato per l’Ente, un esborso di interessi di almeno 3 milioni e 500 mila euro all’anno. Ecco perché pur incassando, grazie alla lotta all’evasione e ad una più oculata gestione della spesa, non si riusciva a risalire la china. Senza considerare le continue nomine dei commissari ad acta nominati dal Tar per le esecuzioni forzate, che solo nel 2012, hanno prelevato dalle casse comunali quasi un milione di euro solo per interessi maturati. Una emorragia che solo il dissesto è riuscita a fermare”.
L’assessore, entrando poi nel merito dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato ha criticato l’atteggiamento del Collegio dei Revisori dei Conti, che “in maniera non collegiale” ha espresso parere non favorevole, pur avendo preso atto che il bilancio era in equilibrio”. “Dalla relazione dei due revisori dei conti che hanno espresso il parere negativo – ha aggiunto Midili – sono emerse cose che ci hanno lasciato sorpresi, in quanto evidenziano errori marchiani che un organo tecnico non dovrebbe fare. Ad esempio si confondono l’anticipazione di cassa con altre somme, si nota un atteggiamento pretestuoso nei confronti dei 25 ex lavoratori Aias, nonostante si dà atto che il costo del personale è in linea con i parametri di legge e soprattutto si entra nel merito di scelte che non sono di loro competenza. Per tale ragione l’Amministrazione ha deciso di chiedere una ispezione sull’operato del collegio dei revisori dei conti al ministero dell’Interno-dipartimento Finanza locale, alla Ragioneria dello Stato e alla Corte dei Conti”.

A margine della conferenza Midili ha ironizzato sul suo essere “tuttologo”:  “Qualcuno, leggendo i giornali, vorrebbe prendermi in giro dicendo che io ho, nel passato, sono stato venditore di auto e cronista sportivo. Aggiungo, a buon peso, che ho lavorato anche come scambiasoldi, venditore di videocassette, amministratore di condominio e barista. Non mi vergogno, anzi: ho sempre lavorato, mai rubato”.

Sebastian Donzella