I Dem, con una nota del presidente Giovanni Formica, intervengono il giorno dopo l’alluvione ha ha colpito Milazzo. “Per puro miracolo la nostra città non conta morti – esordisce Formica – Vogliamo esprimere solidarietà, facendoci interpreti del sentimento di tutta la comunità milazzese, ai nostri vicini di Saponara, di Barcellona Pozzo di Gotto e più in generale di tutto il comprensorio colpito dall’alluvione e dalle esondazioni. Anche se questo non è il momento delle polemiche, bensì quello di prestare aiuto ai tanti che hanno registrato danni enormi alle abitazioni, ai beni personali, alle aziende ed alle campagne, non possiamo esimerci dal prendere una posizione dura rispetto ad alcuni accadimenti. Stamattina abbiamo potuto constatare come, nel quartiere di Bastione, i residenti siano abbandonati a loro stessi.

Bastione

La maggior parte degli abitanti dell’ultimo tratto, quello più a ridosso del torrente, molti dei quali anziani e disorientati, hanno le abitazioni invase dal fango mentre due mezzi meccanici svolgono un lavoro di pulizia della sede stradale del tutto inutile considerato che la via è senza uscita. La vera urgenza, viceversa, è liberare le case dall’enorme massa di fango che le ha invase. Si provveda, quindi, immediatamente quantomeno a dotare i numerosi volontari che, con grande spirito di fratellanza, si sono offerti di aiutare le persone in difficoltà, di mezzi idonei, come pale e carriole perché la situazione possa tornare alla normalità prima di sera. Sempre stamattina, con il nostro gruppo di consiglieri comunali, abbiamo constatato le gravissime condizioni in cui versa il lungomare Garibaldi, invaso dai detriti, ma, cosa assai più preoccupante, da un denso strato di petrolio e di materiale oleoso maleodorante che rende l’aria irrespirabile. Fatto che si aggiunge al terribile tanfo che nella giornata di ieri ha ammorbato la città ed in relazione al quale è subito scattato il gioco dello scaricabarile. Sentire dichiarare, con sospetto tempismo, che il puzzo è dipeso dal sistema fognario della nostra città andato in tilt, suona come una beffa al limite della provocazione che non possiamo tollerare. Le associazioni cittadine più attente ai temi ambientali già ieri si sono attivate a tutela della salute dei cittadini, ma il tempo stringe e non possiamo permetterci che le correnti marine o i venti impediscano di effettuare un’analisi puntuale di ciò che è stato sversato in mare, lasciando per l’ennesima volta indenni gli eventuali responsabili. Allo stesso modo non possiamo consentirci che quell’enorme quantità di materiale pericoloso ed inquinante si disperda. Per questo confidiamo che le autorità preposte al controllo dell’ambiente ed alla tutela della salute della popolazione si attivino immediatamente. Prima tra tutte la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, al cui capo chiediamo di intervenire immediatamente per fotografare una situazione che questa città non può più accettare.Fatte le necessarie indagini si proceda, senza indugio, a bonificare il tratto di mare interessato dal fenomeno. Risolte le emergenze, poi, si apra un confronto vero e serio sulle ragioni per le quali Milazzo rimane sott’acqua ad ogni pioggia e, soprattutto, si lavori, una volta per tutte, alla soluzione del problema, tutti insieme, al di là delle appartenenze e delle posizioni politiche, nell’interesse superiore dei milazzesi”.