Approvazione Bilanci comunali, senza i sedici voti il consiglio verso lo scioglimento

Sedici voti o si torna tutti a casa. E questa volta definitivamente visto che se i bilanci comunali non verranno approvati con una maggioranza assoluta, in base all’articolo 22 dello statuto comunale, il consiglio potrebbe essere sciolto.

Su convocazione del presidente Gianfranco Nastasi  il consiglio comunale stasera, martedì 30 gennaio, ritorna a riunirisi  in sessione ordinaria alle 19,30. Otto argomenti all’ordine del giorno tra cui l’approvazione bilancio di previsione esercizio 2015 stabilmente riequilibrato; bilancio pluriennale 2015-2017 (relazione previsionale e programmatica 2015-2017 e bilancio finanziario); bilancio di previsione 2015/2017.

Argomenti non solo spinosi visto che dalla loro approvazione dipende il riavvio della macchina comunale, paralizzata dall’assenza di strumenti finanziari, ma da valutare con una spada di damocle sulla testa: lo scioglimento dell’aula.

Per puro caso alcuni consiglieri comunali intenti a fare strategie in vista del voto si sono imbattuti nell’articolo 22 dello statuto comunale, quello che regola la “Validità delle sedute e delle deliberazioni”, il quale dice testualmente che «sono adottate con il voto favorevole della maggioranza dei consiglieri in carica le delibere aventi per oggetto: regolamenti, bilancio, conto consuntivo, mutui a carico del bilancio, forme di gestione dei servizi, piani territoriali e urbanistici, forme associative e di cooperazione».

In sostanza l’abbandono dell’aula, la caduta del numero legale o altri escamotage che non porteranno all’approvazione dei documenti contabili con almeno 16 voti favorevoli rischiano di mandare tutti a casa. Tranne il contestato sindaco Giovanni Formica e la sua giunta che però in aula può contare solo poco più di dieci sostenitori.