Consigliere comunale e provinciale, Stefano Zirilli (1812-1884) fu valente enologo e cultore di memorie patrie. La sua attività politica fu rivolta in primo luogo a tutelare e promuovere l’economia locale: memorabili le sue battaglie finalizzate a far avvicinare il più possibile al porto di Milazzo il costruendo tracciato ferroviario, proprio per garantire ulteriore sviluppo all’economia milazzese.

Nel 1876 fondò la Biblioteca Comunale di Milazzo, aggiungendo agli antichi volumi provenienti dalle biblioteche dei singoli conventi cittadini quelli che egli stesso – a causa delle carenti risorse del bilancio comunale –  richiedeva in omaggio, scomodando persino il Re d’Italia ed Alessandro Manzoni, che con piacere risposero al suo appassionato appello. Egli stesso sistemava e catalogava con amorevole pazienza i volumi della Biblioteca, coadiuvato da un altro illustre concittadino, l’allora giovanissimo Gioacchino Chinigò. Dedicatosi in tarda età alle ricerche di storia locale, lasciò in eredità all’unico figlio Giuseppe Zirilli Lucifero (1844-1907) una ricca biblioteca privata, vaste proprietà ed un’avviata azienda agricola, i cui vini da dessert si fecero apprezzare in ogni angolo d’Italia. Protagonista indiscusso durante le agitazioni politiche che nel 1848 tentarono di sottrarre la Sicilia al Borbone, ricoprì nel 1849, prima della riconquista dell’Isola da parte degli stessi Borbone, l’alto incarico di direttore del Ministero di Guerra e Marina, coronando così la sua carriera militare, avviata con gli studi alla Nunziatella di Napoli e culminata poi con la nomina a Generale del Genio, ottenuta in seguito al valido contributo da lui dato in occasione della vittoria garibaldina del 20 luglio 1860. (MASSIMO TRICAMO)