Incendio alla Raffineria di Milazzo nel dicembre 2017 visto dall'area portuale (FOTO ARCHIVIO OGGI MILAZZO)Incendio alla Raffineria di Milazzo, le reazioni di associazioni e sindacati 19 Dicembre 2017 Cronaca 2 Commenti IN AGGIORNAMENTO. Non sono mancate le reazioni dopo l’incendio scoppiato alla Raffineria di Milazzo stamattina intorno alle 9,40. Tre i feriti ufficiali. Nel pomeriggio associazioni, comitati ambientalisti, politici, non hanno mancato di prendere posizione. Ecco i testi. Se giungeranno in redazione altri comuniti li aggiungeremo in coda per avere un quadro completo: Cgil e Filctem Cgil Messina. CGIL e Filctem CGIL attendono di conoscere le cause dell’incidente che è avvenuto stamani alla raffineria di Milazzo, destando un comprensibile allarme. Il fatto che l’incendio non abbia interessato la zona degli impianti di processo, vero cuore della raffineria, e che soprattutto sia stato prontamente domato, sono elementi importanti che dimostrano che i livelli di attenzione sono comunque alti e che il sistema di emergenza è efficiente. Ma allo stesso modo, occorre capire cosa è realmente accaduto ed eventualmente apporre rapidamente tutte le misure necessarie affinché ciò non si ripeta. CGIL e Filctem CGIL esprimono la propria vicinanza alle famiglie dei 3 lavoratori, a cui augurano una rapida guarigione. FISMIC Confsal . La segreteria FISMIC Confsal unitamente al coordinamento delle R.S.U., nella qualità di organizzazione molto rappresentativa all’interno dell’indotto RAM, manifesta la sua preoccupazione rispetto a quanto accaduto oggi. Non è possibile distinguere il diritto al lavoro dal diritto alla salute e ad un ambiente sano, e per questo motivo sostiene, con forza, che il nostro territorio, già martoriato da un tessuto industriale pericolosamente compromesso, deve tener conto che il futuro di Milazzo passa dagli investimenti strategici. In questo momento è importante che vengano attivati tutti i meccanismi necessari per garantire la salvaguardia dei Lavoratori. C’è ancora una volta la necessità di un percorso condiviso con le organizzazioni sindacali presenti e la necessità di intensificare la comunicazione ed il coinvolgimento di TUTTI i rappresentanti dei lavoratori (R.S.U. e RLS) in tutte le aziende operanti nell’area della Raffineria di Milazzo. Quanto sopra al fine di proseguire nel percorso, di interesse comune, che abbia come meta la coesistenza tra tutela primaria della salute e sicurezza dei lavoratori (diretti e dell’indotto) dell’ambiente e l’efficienza degli impianti. A seguito di quanto accaduto la segreteria CONFSAL, unitamente alla FISMIC ed al coordinamento delle RSU, chiederà tempestivamente un incontro alla direzione aziendale. Ciò perché si ritiene che l’informazione, la conoscenza e la fruibilità di strumenti condivisi tra sindacato, aziende e RAM debbano essere determinanti per il miglioramento della sicurezza dei lavoratori e per i relativi investimenti. Il segretario FISMIC Confsal ( Alessandro DE LEO): “In questi momenti il primo pensiero e la preoccupazione va verso i Lavoratori. La nostra CONFEDERAZIONE Confsal unitamente alla FISMIC ha chiesto un incontro ai vertici aziendali, che di fronte a questa GRAVE situazione devono dare uguale riscontro a TUTTE le organizzazioni sindacali presenti nell’area ”. Ivan Tripodi, segretario generale della Uil Messina. “La Uil Messina esprime vicinanza e solidarietà ai quattro lavoratori feriti in seguito all’incendio verificatosi questa mattina alla Raffineria di Milazzo e ai quali invia gli auguri di una pronta guarigione. Contestualmente si invitano le Autorità preposte a fare chiarezza e sciogliere ogni dubbio su quanto accaduto. Alla luce dell’incidente odierno, gli organi preposti alla sicurezza dell’importante sito, hanno l’obbligo di innalzare i livelli di sicurezza all’interno dello stabilimento per evitare il perpetrarsi di analoghi episodi e per consentire alle maestranze della Ram di svolgere serenamente il proprio lavoro in un ambiente sicuro e senza pericoli”. Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela. Ci risiamo! Un altro grave incidente alla Raffineria, un’altra colonna di fumo nero, senz’altro carico di sostanze tossiche e cancerogene, si è alzata ad oscurare il cielo della Valle del Mela. Anche se stavolta l’incendio è stato domato in poco tempo, il bilancio è molto grave: diversi lavoratori feriti o ustionati ed è una fortuna che non ci sia scappato il morto. Ai lavoratori loro malgrado coinvolti nell’incidente va la nostra solidarietà. Un incidente che ci ricorda come la Raffineria di Milazzo rappresenti non solo la più pesante fonte di inquinamento industriale della Valle del Mela, ma anche una potenziale ed imprevedibile bomba letale. Tutto ciò non può essere considerato normale e non è accettabile. Proprio oggi pomeriggio si terrà a Roma una Conferenza dei Servizi che deve decidere sull’ Autorizzazione Integrata Ambientale della Raffineria. E’ fondamentale che stavolta le amministrazioni convocate facciano prevalere una volta per tutte il diritto alla salute dei cittadini sul diritto ad inquinare “a norma di legge”. Ribadiamo come sia paradossale ed inaccettabile che in un territorio già segnato da gravi rischi, sia sanitari che di incidente rilevante, si voglia ancora perseverare con le peggiori scelte industriali, e nello specifico con un mega-inceneritore, in totale disprezzo del diritto alla salute dei cittadini e delle vocazioni economiche del territorio. Nella Valle del Mela sono già accertati gravi eccessi di patologie potenzialmente legate all’inquinamento industriale, come ad esempio da idrocarburi non metanici, le cui elevate concentrazioni atmosferiche spesso rilevate dall’ARPA sono, secondo quest’ultima, chiaramente riconducibili alla Raffineria. Se a questo tipo di inquinamento aggiungiamo anche quello tipico degli inceneritori, caratterizzato innanzitutto da diossine e PCB, è logico aspettarsi un effetto sinergico che potrebbe far letteralmente esplodere i già preoccupanti problemi sanitari. È paradossale che la Commissione valutatrice del Ministero dell’Ambiente si sia espressa positivamente in merito alla compatibilità ambientale del mega-inceneritore di A2A. Come ha fatto ad affermare che questo impianto è compatibile con il territorio se non è stata neanche individuata la popolazione esposta e non sono stati effettuati studi sui rischi a cui andrebbe incontro? Il governo sappia che se vorrà perseguire questa linea, decretando arbitrariamente la compatibilità ambientale di un impianto tra l’altro espressamente vietato dal vigente Piano Paesaggistico, la Valle del Mela farà le barricate e porterà la protesta fino a Roma. Meetup Valle del Mela. I cittadini pretendono una seria riduzione dell’inquinamento, a cominciare proprio da quello della Raffineria, alla quale vanno anche applicate le più rigorose disposizioni capaci di prevenire gli incidenti. E non sono assolutamente accettabili altri impianti insalubri come l’inceneritore, ma anzi bisogna applicare quanto previsto dal Piano Paesaggistico in merito alla progressiva eliminazione dei grossi impianti industriali dalla Valle del Mela. Stamane, 19 Dicembre 2017, alle 9.30 circa, si è sviluppato un violento incendio, le cui cause sono ancora da accertare, all’interno della Raffineria di Milazzo zona San Filippo del Mela domato in poche ore grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco. Noi del Meetup Valle del Mela ribadiamo l’inaccettabilità della situazione di pericolo che tutta la Valle del Mela corre a causa di questa Mega industria pesante. A tre anni dal disastroso incendio che ha colpito la Ram il 27 settembre 2014, l’intera zona si trova del tutto impreparata a questi accadimenti, dato che tanto il Comune di San Filippo del Mela quanto quello di Milazzo non hanno redatto ancora un piano di evacuazione in caso di pericolo per la cittadinanza, né un sistema di informazione tempestiva della stessa sulle situazioni in essere. Il fatto che oggi si contino solo dei feriti è un caso fortunato, ma la situazione mette in luce un altro tema caldo affrontato più volte dal Meetup Valle del Mela: l’assenza, in un comprensorio dove insistono grandi impianti industriali che lavorano una gran mole di materiali altamente infiammabili, di un centro grandi ustionati presso l’ospedale di Milazzo o limitrofi. Prova ne sia il trasferimento necessario dell’operaio che ha riportato le ustioni peggiori presso il centro grandi ustionati di Catania. Una situazione figlia di scelte politiche miopi e disinteressate al bene comune, scelte che non possiamo più accettare. E risulta amaramente ironico constatare come proprio oggi si tenga la Conferenza di Autorizzazione di Impatto Ambientale AIA a Roma. Ci diranno ancora una volta che la Raffineria di Milazzo è dotata di tecnologie talmente avanzate da non costituire un pericolo per tutto il territorio? E la RAM ribadirà anche dopo l’episodio di oggi che nulla di nocivo è stato emesso nell’atmosfera durante il rogo? Pretendiamo, oggi più di ieri, la messa in sicurezza della RAM, con investimenti della stessa mirati ad elevare gli standard di protezione sia all’interno che all’esterno della zona di propria competenza. Pretendiamo che il Governo regionale avvii le procedure per la riconversione più celere possibile di questo impianto così dannoso e pericoloso. Giuseppe Marano Presidente, CAD Sociale Enti Locali Messina. La Nostra associazione Cad Sociale di Milazzo intende esprimere un sentimento di solidarietà per le famiglie degli operai feriti durante l’incendio di oggi 19 febbraio 2017 all’interno della Raffineria con la preghiera che possano ritornare sani e salvi all’interno dei luoghi di lavoro nel più breve tempo possibile. Al contempo però ci corre l’obbligo ancora una volta di lanciare un monito alla Politica ed alla industria presente nel nostro territorio. Ad oggi nulla si sa rispetto l’applicazione della legge Seveso sui “Rischi di incidenti rilevanti” e sui Piani di Sicurezza per la Popolazione coinvolta che non viene sistematicamente avvisata sui comportamenti da adottare nei suddetti casi. Il Cad Sociale di Milazzo in sinergia con L’Osservatorio Ambientale Nazionale Coordinato dall’Avv. Antonio Giardina valuterà se ci siano le condizioni per adire le vie legali a difesa e tutela di un territorio che da troppo tempo aspetta le Bonifiche ed il Risanamento. Il Cad proprio al punto 2 del proprio Statuto promuove ogni iniziativa utile e necessaria volta alla informazione, promozione, assistenza, tutela, rappresentanza, difesa del territorio e dei diritti inviolabili e fondamentali della persona, dei diritti di natura sociale, del diritto dell’ambiente ed alla salubrità dello stesso, del diritto alla salute del diritto al lavoro in sicurezza e della iniziativa economica privata. Per questi motivi e principi l’associazione è disponibile ad ascoltare chiunque si senta parte lesa. Peppe Maimone dell’associazione Adasc: «La popolazione è seriamente preoccupata alcuni cittadini hanno abbandonato le proprie abitazioni. Purtroppo non c’è stata una comunicazione tempestiva sull’accaduto. È indispensabile ed urgente verificare la compatibilità di alcuni impianti e serbatoi con il tessuto urbano considerato che la raffineria è confinante con centri urbani. Attendiamo di conoscere nel dettaglio la situazione. Dell’accaduto l’associazione sta informando tutte le autorità competenti in materia di tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Siamo vicini ai tre operai feriti e alle loro famiglie». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 3.818 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT