Traversata Vulcano Capo Milazzo, il racconto di Tindaro Ullo della Nuoto Milazzo 17 Settembre 2017 Sport 3 Commenti Si arricchisce di un altro atleta la lunga distanza che separa l’isola di Vulcano da Milazzo. Venerdì scorso, Tindaro Ullo della Nuoto Milazzo è stato il terzo atleta milazzese, il sesto della società di nuoto mamertina, ad aver attraversato a nuoto il tratto di mare tra Vulcano e Milazzo, realizzando un desiderio, probabilmente nel cuore di molti che non sanno quanto sia duro affrontare questa distanza in questo canale. Sino ad ora otto atleti avevano portato a casa il risultato, tutti con particolari differenze di tempo, proprio perché il canale riserva sempre tante sorprese. Il record risale a oltre 30 anni fa ed è detenuto, con sole 5h27’ , da Pippo Nicosia, allenatore della Nuoto Milazzo nonché preparatore di Tindaro in questo anno. Si aggiunge, così, all’albo d’oro dei “traversatori” (interessante scoprire sul sito Baia di Grotta curato da Nino Fazio chi ha affrontato varie distanze), posizionando il proprio tempo al 7mo posto, chiudendo il percorso di 23 chilometri con 9h55’09”, grazie alla sapiente ed esperta guida del barcaiolo Natale Morabito (con la sua fidata barca Shark) sostenuto dal collega Carmelo Taranto ed il figlio Michael Taranto (con la loro barca Predator). La traversata di Tindaro era stata programmata lo scorso 8 settembre, ma causa condizioni meteo non favorevoli era stata annullata e dunque si è atteso il consiglio del barcaiolo Morabito che desse l’ok per un momento pressoché ottimale e dunque, con solo un preavviso di tre giorni, si è deciso di partire. Tindaro è partito dall’isola di Vulcano alle 6:48, dopo il fischio delle cronometriste ufficiali Angelina Mangraviti e Irene Ridolfo, alla presenza del medico di equipaggio Attilio Andriolo e dalla compagna di squadra Mariacristina Faranda (anche lei affrontò la stessa distanza cinque anni fa con il tempo di 10h28’ e con enormi difficoltà) ed al valido supporto organizzato da terra dalla Croce Rossa dei distretti delle Eolie e di Milazzo. Dopo aver superato i primi metri con un certo ritmo per uscire da un piccolo vortice, la corrente ha iniziato a spingere bene e grazie alla nuotata tecnica e controllata di Tindaro si è riusciti a percorrere 6 km in soli 1h12’. Purtroppo però, il mare del canale si sa, non dà possibilità di certezze e Tindaro ha faticato per mantenersi sempre vigile sulla rotta della barca d’appoggio, tant’è che in un breve momento di scoraggiamento si è tuffata al suo fianco Mariacristina per fargli compagnia. Dai primi chilometri fatti in 13 minuti si passa a una media di 35 minuti al chilometro e, dunque, il tempo scorre, ma grazie alla preparazione atletica, ad opera del mister Pippo Nicosia, Tindaro è riuscito ad arrivare alla meta tracciando un’emozione di parenti ed amici pronti ad accoglierlo sulla costa milazzese. Tindaro si è avvicinato al nuoto solo 4 anni fa, e dopo solo un anno ha affrontato la traversata dello Stretto di Messina, ed ha avuto sempre in mente il voler sostenere questa nuova sfida impegnandosi duramente, anche mentalmente, ascoltando i consigli del coach Nicosia, ha materializzato quanto sognato. «Mi sono avvicinato allo splendido mondo del nuoto – dice Tindaro – attraverso gli amici della Swimblu per poi “approdare”, dopo qualche anno, nella Nuoto Milazzo e sin da subito il mio obiettivo è stato quello di attraversare lo specchio d’acqua tra le Eolie e Milazzo. È stata veramente dura, è stata indubbiamente la nuotata più bella nella quale non sono mancati i momenti di difficoltà. Tutto ciò che il coach Nicosia, preparandomi atleticamente al massimo superando di gran lunga le mie aspettative, è servito a farmi trovare pronto ed essere in grado di affrontare la traversata con pazienza e tenacia fino alla fine. Ed ancora i racconti del coach Nicosia insieme a quelli di Mariacristina, amica e compagna di squadra, avendo loro già affrontato questo mare insidioso hanno reso un’idea di ciò che stavo per fare. Poi, negli ultimi 5 chilometri, che mi sono sembrati molto di più, vedere moglie e figli, amici di vecchia data ed i compagni, veri amici, di squadra incitarmi fino alla fine è stato emozionante. Vorrei trasferire un messaggio ai giovani: nello sport così come nella vita, senza cercare scorciatoie, ma con i sacrifico e il duro lavoro, si possono ottenere risultati e molte soddisfazioni. ” Al centro Tindaro Ullo con la compagna di squadra Mariacristina Faranda Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 5.250 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT