Gianfranco Nastasi e Giovanni FormicaE’ rottura tra il sindaco Formica e il presidente del consiglio comunale Nastasi 28 Luglio 2017 Cronaca 14 Commenti VIDEO. «Sindaco mettiti a lavorare». «Presidente del consiglio dimettiti». E’ rottura tra il sindaco di Milazzo Giovanni Formica e il presidente del consiglio Gianfranco Nastasi. Nella seduta consiliare di ieri sera Nastasi ha esordito con un “intervento preliminare” in piena contestazione al primo cittadino che nella seduta precedente aveva ritenuto “illegale” questa pratica, sminuendo la figura di Nastasi che, evidentemente, non avrebbe saputo gestire i lavori. Che tra i due i rapporti si fossero “raffreddati” tra gli addetti ai lavori era risaputo. Oggi una presa di posizione pubblica, forse nemmeno preventivata. «I rapporti personali vengono prima dei rapporti politici – ha detto il medico – e non mi sembrava giusto prendere la scena di fronte a 60 persone (una delegazione di residenti di Fiumarella presenti per la questione migranti, ndr) per ribadire il concetto degli interventi preliminari. L’intervento preliminare per me è un atto di pura democrazia. Nel regolamento non c’è alcun divieto in merito e durante una riunione di capigruppo, all’unanimità, abbiamo approvato questa possibilità. Io non sono qui a dire al sindaco “dimettiti” ma “mettiti a lavorare” per Milazzo, per i cittadini, per tutta la nostra comunità». FORMICA ALL’ATTACCO. A dargli manforte il capogruppo di opposizione Pippo Midili. Poi è toccato al sindaco presente in aula. «Io ritengo che sui rapporti personali prevalga la funzione istituzionale, credo che ognuno di noi debba esercitare fino in fondo i propri doveri. Ho ritenuto opportuno dire – come mio dovere – che a mio avviso gli interventi preliminari sono una distorsione del dibattito politico e non un elemento di democrazia, perché la democrazia ha come primo elemento di riferimento il rispetto delle regole che ci si da’. E dire che il regolamento non vieta i preliminari e portare avanti la tesi che “siccome non lo vieta li consente” è una tesi che se applicata in modo estensiva potrebbe consentire di fare migliaia di cose che dirle in questa aula potrebbe essere pure osceno. Dire che una cosa che non è vietata è consentita è sbagliato. L’intervento preliminare è la negazione della democrazia – ha ribadito – Perché c’è un regolamento che prevede un ordine del giorno che serve a consentite ai consiglieri di prepararsi sugli argomenti di cui si deve discutere e di consegnare alla città un dibattito qualificato tra persone che si sono informate. Prova ne è che i consiglieri hanno un giorno libero e retribuito per serve per prepararsi al dibattito d’aula con persone che sanno di cosa devono parlare e cosa devono dire. Trovo che buttare li argomenti sia una forma anti democratica perché l’ordine del giorno non è solo garanzia per il consiglio che sa di cosa parlare ma anche doveroso rispetto nei confronti del cittadino che può essere interessato a seguire un dibattito che gli interessa. Se viceversa il consiglio introduce elementi non calendarizzati probabilmente gli si nega l’opportunità». LA STOCCATA A NASTASI. Poi la stoccata a Nastasi. «In ragione del fatto che il consiglio comunale non è il risultato di un sorteggio, ma risultato di una elezione in cui si sottopone ai cittadini un’opzione politica che è suscettibile di cambiamenti alla luce degli accadimenti – ha detto Formica – io registro che Nastasi nel chiamarmi a una responsabilità ha evidentemente segnalato che io quella responsabilità la sto tradendo. Per me è un fatto politico e ovviamente i fatti politici hanno delle conseguenze politiche. E poiché il presidente di questa assemblea è stato eletto con i voti della maggioranza che ha sostenuto il sindaco Formica mi appare del tutto chiaro che la presa di posizione del presidente ridetermini la geografia di questa compagine politica che ha sostenuto il sindaco Formica». LA REPLICA. Laconica la replica. “La risposta del sindaco era scontata. Io mi dimetterò quando venti persone chiederanno la mia sfiducia», ha concluso il presidente del coniglio Gianfranco Nastasi. Nastasi stamattina ha inviato una nota stampa: «Il sindaco non essendo consigliere, non mi ha votato alla presidenza. E’ ben curioso che possa togliermi la fiducia che non mi ha mai dato, mi sorprendo che usi la politica ove convenga, dimenticando fino ad oggi il ruolo del consiglio comunale (di indirizzo e Controllo) dell’amministrazione. Mi sorprendo altresì dell’uso del regolamento consiliare che viene preso in considerazione quando si evidenzia l’assenza di interventi preliminari (che nella passata amministrazione venivano usati per non far andare avanti i lavori del consiglio dai consiglieri che facevano riferimento a lui), ma ci si dimentica che, nello stesso, è ben citato che alle interrogazioni il sindaco e/o i suoi assessori devono dare risposta entro trenta giorni. Ci si dimentica anche che le mozioni sono di indirizzo all’amministrazione e, puntualmente non vengono applicate. Purtroppo noto con rammarico ed un po’ di apprensione che ha anche dichiarato di non aver avuto rappresentanza consiliare nella trascorsa amministrazione. Ricordo con piacere i consiglieri Scicolone, Nuccio Saraò e Nino De Gaetano (tutt’ora presente). Reinvito il sindaco a tornare ad occuparsi non di mettere il bavaglio a noi consiglieri ma, a riprendere (se mai ce ne fosse stato) il rapporto ed il dialogo con la gente, con i suoi dipendenti, con il consiglio in tranquillità e pensare ai quotidiani problemi che attanagliano la nostra comunità. Ringrazio per ultimo i consiglieri comunali che ieri, nonostante gli interventi preliminari ed il prolisso intervento del sindaco, hanno approvato ben, un assestamento di bilancio e due regolamenti (sponsorizzazioni e la consulta giovanile)». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 3.721 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT