Benito Andronico

Sono state confermata anche dai giudici della Corte d’Appello le condanne decise il 18 febbraio dello scorso anno dal Tribunale di Barcellona, per quattro persone, tra avvocati e commercialisti, indagate nell’inchiesta sulle procedure fallimentari in cui avrebbe esercitato la sua influenza l’ex super consulente delle Procure siciliane e lombarde, il milazzese Benito Andronico. La Corte ha, infatti, respinto il ricorso degli imputati. A scriverlo è la Gazzetta del Sud in un articolo di Leonardo Orlando.

A tutti si contestava in concorso e ognuno per il suo ruolo, di aver predisposto un concordato preventivo per chiudere un vecchio fallimento, stimando 4 appartamenti nel centro di Milazzo e 2 capannoni industriali a Pace del Mela, per un valore complessivo di appena 52 mila e 188 euro, a fronte di un valore reale di mercato di 685 mila euro.  

All’ex super consulente Benito Andronico, 76 anni di Milazzo – scrive la Gazzetta del Sud –  è stata confermata la condanna a 3 anni di reclusione e ad una multa di 1.500 euro; al figlio di Andronico, l’ avvocato Alessandro Andronico, 44 anni, ad un anno e 9 mesi e 600 euro di multa, perché in qualità di consulente della curatela, proponeva a sua volta per conto del figlio della persona dichiarata fallita un concordato fallimentare presentato il 2 luglio del 2009. Conferma delle pene di 1 anno e 4 mesi e 300 euro di multa, anche per l’avvocato Chiara D’Amico, 66 anni, già curatrice della procedura fallimentare n. 64 del 1992, relativa al fallimento dichiarato nel lontano 5 ottobre del 1985 dell’impresa avicola “Theovo” di Giuseppe Chinnici di Pace del Mela; e di 1 anno e 4 mesi di reclusione per il commercialista Carmelo Perdichizzi, 42 anni di Barcellona, in qualità di consulente tecnico d’ufficio, accusato – in concorso con Benito Andronico -, di pareri mendaci e attestazioni false nella perizia redatta per il Tribunale. La sospensione della pena  – continua la Gazzetta del Sud – è stata confermata solo per gli avvocati Alessandro Andronico e Chiara D’Amico e per il commercialista Carmelo Perdichizzi. Allo stesso tempo gli imputati, difesi dagli avvocati Tommaso Calderone e Franco Bertolone, in separata sede dovranno risarcire il danno alla curatela fallimentare rappresentata dall’avvocato Guglielmo D’Anna, costituitasi parte civile con l’avvocato Luisella Mancuso.