Luigi Cordova con Andreina La Cava e la dirigente Elvira RigoliStoria del pianista Luigi Cordova. Da Milazzo alla Francia 19 Maggio 2017 Al Microfono, In Classe ISTITUTO COMPRENSIVO PRIMO. Nel panorama musicale della nostra città, spicca il nome del pianista Luigi Cordova. Eccellenza tra le eccellenze, il maestro intraprende i suoi studi di pianoforte già all’età di sei anni e l’occasione gli “viene offerta” in un progetto musicale scolastico. Anni intensi di studio, sacrifici, che gli fanno conseguire il titolo di maestro di pianoforte al Conservatorio A. Corelli di Messina . Successivamente perfeziona i suoi studi in Francia, per l’esattezza ad Annecy. Vincitore di tantissimi premi e riconoscimenti ha dedicato e continua a farlo, la sua vita alla musica. Intervistato da me, ha risposto alle domande con garbo ed eleganza (e simpatia) come solo un artista può fare. Il maestro Cordova non riesce ad immaginare di poter vivere neanche un istante senza il suo pianoforte, divenuto ormai colonna portante della sua vita, un compagno che riesce a farti stare meglio. Dedica infatti tanto tempo della sua giornata alla musica, che lo coinvolge non solo come musicista ma anche come insegnante. Proviamo adesso a conoscerlo meglio attraverso la mia intervista. Come nasce la sua passione per la musica? All’età di tre anni in occasione del mio compleanno, i miei parenti mi chiedevano cosa avrei voluto ricevere come regalo ed io , cosa insolita per un bimbo piccolo, rispondevo sempre “il pianoforte”. Forte di questa mia richiesta una mia zia decise di farmi felice regalandomi un pianoforte giocattolo in legno ,con i tasti che si percuotevano. Iniziai subito a suonare lasciando tutti sbalorditi . Era evidente che in me ci fosse una passione innata per il pianoforte. E’ stato incoraggiato da qualcuno in questa sua passione? Sì, dalla mia famiglia. Come mai ha deciso di studiare proprio il pianoforte? Quando andavo a scuola, ero in terza elementare, ho frequentato un corso di pianoforte e mio sono appassionato tantissimo. Quando il progetto ebbe fine, i miei familiari hanno dovuto cercare un insegnante di pianoforte che mi desse delle lezioni ,perchè io non facevo altro che piangere . Cosa prova quando suona? Riesce ad estraniarsi dal mondo che lo circonda? Quando suono provo delle emozioni molto forti. Sono sensazioni che vanno al di là della sfera emozionale , perchè coinvolgono anche la sfera fisica. Il mio cuore accelera ed è come se avessi le chiavi per entrare in un mondo magico, in una dimensione parallela. Non penso più alla quotidianità , ma solo a suonare, così io e il pianoforte, diventiamo una sola anima. Questa passione ha trasformato in meglio la sua vita? Certamente. Mi ha dato senza dubbio la possibilità di allontanarmi da tutte le “problematiche adolescenziali”. La musica esattamente come lo sport fanno bene all’anima oltre che al fisico. Ma gli anni di intenso studio non mi hanno tolto la spensieratezza della gioventù, mi sono concesso tranquillamente , tutti gli svaghi che si addicono ad un adolescente, come ad esempio la classica “passeggiata in Marina Garibaldi” o la consueta pizza con gli amici. Ha mai avuto paura di suonare davanti ad un pubblico? In assoluto questa è sempre stata per me un’emozione invalidante che non sono mai riuscito a superare. Ogni volta è come se fosse il primo concerto, in particolar modo quando suono da solista. La tensione è tanta. Ben diversa è la situazione ,quando accompagno durante un concerto altri musicisti. In quelle occasioni riesco a dare sempre il meglio di me, perchè sono notevolmente più sereno e disteso. Su quali palchi si è esibito? Qual è stato il pubblico più caloroso? Mi sono esibito in tante città italiane come ad esempio Roma, Napoli, Torino, Imperia. All’estero ho avuto però più successo. Mi sono esibito ad Annecy in Francia, dove ho vissuto per ben nove anni, per frequentare una scuola di pianoforte, dopo aver conseguito la maturità classica all’Impallomeni di Milazzo. Tenevo un concerto alla fine di ogni corso ed ho avuto la possibilità di partecipare ad una manifestazione internazionale che vedeva coinvolti pianisti provenienti da tutto il mondo. La manifestazione si chiamava “La nuite de la musique” ed io in quell’occasione rappresentai l’Italia. Si suonava dalle 21 alle 5 del mattino ed è stata per me un’esperienza indimenticabile. Con quali artisti ha suonato? Ho suonato con una orchestra della Lettonia, con la cantante Sanchez, i musicisti Daria Grillo, Stefano Parrino, Marco Crisafulli e tanti altri, ma per lo più mi esibisco da solo. Quanti riconoscimenti e premi ha ricevuto? Ho partecipato a svariati concorsi e manifestazioni vincendone ben dodici, sono arrivato primo a Napoli e a Roma. Oltre il pianoforte quali altri strumenti suona? Suono tutti gli strumenti a tastiera . Mi piace l’organo a canne, infatti ne ho inaugurati proprio due, qui nella nostra ridente cittadina uno nella chiesa della Madonna del Rosario al Borgo ,ed anche quello della chiesa di S. Papino subito dopo il restauro. Ci sono pianiste donne famose oppure il primato spetta agli uomini? Il primato oggi spetta alle donne. Quante ore al giorno dedica alla musica? Quando ero ragazzo dedicavo quasi l’intera giornata alla musica .Oggi le mie giornate che sono pur sempre dedicate alla musica ,si dividono in ore dedicate a suonare ed altre dedicate alla preparazione delle mie lezioni . Ha mai avuto voglia di smettere di suonare? Assolutamente mai. La musica è la mia vita .Non ho mai avuto alcun dubbio o ripensamento, la mia vita e le mie giornate sono complete solo se io suono il pianoforte. Chi è il suo compositore preferito? Non ho un compositore preferito, vado a periodi. Quando ero ragazzo amavo Beethoven, successivamente, quando ho iniziato ad avere una tecnica brillante, mi è piaciuto suonare Liszt per poi votarmi a Chopin. In questo momento suono la musica di Bach e mi sento in Paradiso, in contatto con Dio. Consiglierebbe a noi ragazzi di intraprendere lo studio di uno strumento musicale? Sicuramente sì . Lo consiglierei per svariati motivi. In primis perchè aiuta a potenziare le capacità intellettive del nostro cervello ,come ha voluto dimostrare la scienza, infatti chi suona uno strumento musicale, ha la possibilità di potenziare i due emisferi del cervello. La musica poi, ti offre la possibilità di viaggiare e di confrontarti con altri musicisti, dare ed imparare, un proficuo scambio. Insomma suonare uno strumento musicale ti fa vivere emozioni intense ed irripetibili. ANDREINA LA CAVA II B Scuola Media Garibaldi Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 4.206 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT