“L’Amministrazione comunale deve bloccare immediatamente la vendita dell’ex istituto d’arte”. A sollecitarlo è stato il consigliere comunale Salvatore Italiano, evidenziando che quei locali adiacenti il Santuario di San Francesco di Paola che sono stati lasciati liberi dall’istituto nel 1997 e inseriti dal Comune tra i beni da vendere per risanare le casse, rappresentano “un patrimonio di inestimabile valore per la città, in quanto sotto la pavimentazione di una sala, si trova un antico mosaico effigiante un giovane che tiene nelle mani un volatile. Un mosaico al quale sono state attribuite due datazioni: la prima d’età romana (era degli Antonini), la seconda, addirittura, risalente al periodo ellenistico.

Il mosaico

Immaginate – ha proseguito Italiano – il valore di questo bene che peraltro sino ad ora non si è mai riusciti a quantificare. Altro che vendita dell’immobile per trasformarla in struttura ricettiva. Non capisco come sia stato possibile inserirlo nell’elenco dei beni da alienare, col rischio, in caso di vendita, di perdere un patrimonio culturale così importante, ignorando la presenza di un reperto di tale portata. Lo si tolga subito e si attuino anzi tutte quelle iniziative per valorizzarlo adeguatamente, evitando di lasciarlo in stato di abbandono tra i materiali lasciati dall’istituto d’arte”. Il consigliere ha poi invitato l’Amministrazione a togliere dall’elenco anche l’ex convento dei Cappuccini e villa Vaccarino. “Si tratta di altre risorse culturali che tutti ci invidiano – ha detto – e per le quali occorre immaginare un’altra destinazione d’uso che sia produttiva per le casse comunali. Per fare cassa ci sono tanti altri beni che sono improduttivi e quindi possono essere ceduti”.