Quando Milazzo ballava il valzer 11 Novembre 2011 Rubriche Una piccola ma interessante scoperta che arricchisce il profilo storico del panorama musicale locale. Da un archivio privato è emerso lo spartito di un Valzer per pianoforte composto intorno agli anni Sessanta dell’Ottocento dal musicista messinese, ma milazzese d’adozione, Onofrio Impallomeni (1818-1899), sino ad oggi noto soltanto per aver lasciato in eredità tutti i propri beni – tra cui un fabbricato ancora esistente nella centralissima Marina Garibaldi (angolo via Riccardo D’Amico) – all’Ospedale Civile di Vaccarella. Della sua attività di musicista – che peraltro si evince dalla lapide marmorea custodita al Cimitero di Milazzo, dove viene additato come «esimio maestro di musica e generoso benefattore di questo Civico Ospedale» – non si sapeva nulla. Adesso finalmente un minuscolo saggio della sua opera, un Valzer (in Fa maggiore) composto per Giuseppe Zirilli Lucifero (1844-1907), giovanissimo rampollo di una delle più aristocratiche famiglie milazzesi, il quale oltre a saper ben suonare il pianoforte si cimentava spesso nella composizione. Allo scopo di rispolverare dall’oblio questo dimenticato spartito musicale manoscritto, rinvenuto dallo scrivente appena qualche settimana fa, si è provveduto a darne notizia tramite internet, pubblicandolo online integralmente, nella speranza di suscitare l’interesse di qualche addetto ai lavori. Ad un esame superficiale il Valzer in Fa magg. dell’Impallomeni risulta piuttosto grazioso, canticchiabile e comunque facilmente eseguibile. Sembra quasi tradire l’influenza del modello chopiniano, pur esprimendo una propria originalità. Lo spartito del Valzer reca in copertina la dedica «all’Egreggio (sic!) sig. Giuseppe Zirilli in segno di amicizia». Il Valzer era stato dunque ideato e composto, intorno al 1860, per un esecutore con una discreta esperienza alle spalle: lo Zirilli – illustre milazzese diventato ben presto imprenditore di successo – aveva infatti frequentato sin da bambino il collegio a Napoli, dove studiò con profitto anche pianoforte e contrappunto sotto la guida di Vincenzo Fiodo (1778-1862), noto musicista tarantino il cui profilo biografico è riportato nell’Enciclopedia Treccani. Formatosi presso il Conservatorio di Musica S. Pietro a Majella di Napoli, Onofrio Impallomeni ha lasciato anche due partiture per orchestra, entrambe verisimilmente opere giovanili. La prima è quella di una Sinfonia in Re Magg., ideata per un ampio organico orchestrale composto da primi e secondi violini, viole, violoncelli, corni, fagotti, trombe, oboi, ottavini, flauti e, tra l’altro, clarinetti e timpano. Sostanzialmente identico l’organico della seconda partitura, una Sinfonia in Do Minore. Entrambe le partiture sono oggi custodite presso la Biblioteca del Conservatorio di S. Pietro a Majella. Chiunque fosse interessato a riscoprire la figura dell’Impallomeni, magari eseguendone il Valzer in pubblico, allo scopo di farlo ascoltare ai Milazzesi, può eventualmente richiedere allo scrivente copia in formato PDF (ovviamente gratuita) dello spartito, indirizzando richiesta all’indirizzo di posta elettronica massimo.tricamo@tiscali.it MASSIMO TRICAMO Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 1.715 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT