Stefano Nastasi, 21anni, studente al III anno della Facoltà di Architettura di Ferrara, ha ottenuto un riconoscimento internazionale al World Architecture Festival di Singapore (www.worldarchitecturefestival.com), il più grande evento di Architettura del mondo. Il riconoscimento è arrivato per un “Progetto di riqualificazione urbana di un’area industriale dismessa di Ferrara” disegnato dal giovane milazzese in collaborazione con altri due giovani coetanei studenti dell’Università Estense: il catanese Daniele Petralia e Daniele Pronestì da Polistena (RC). Stefano ed i due Daniele (che si sono inventati per il loro gruppo di studio-lavoro il simpatico acronimo di “2P+N”) si sono classificati 2° tra migliaia di gruppi di lavoro provenienti dalle più prestigiose Università del mondo di oltre 60 Paesi e si scontreranno proprio con nove gruppi finalisti in un final contest di ben 36 ore di progettazione a Singapore dal 3 al 5 Ottobre con il coordinamento dei più noti architetti del mondo.

Stefano Nastasi

 

Com’è nata l’idea di partecipare a questo prestigioso concorso internazionale?

“Ci siamo detti, cercando tra i vari bandi di concorsi di Architettura, se non fosse il caso di confrontarci con altri studenti per vedere il nostro livello di preparazione. Una sfida prima di tutto con noi stessi, emigrati per scelta in una Università famosa del Nord Italia, e poi con i vari metodi di studio internazionali”

Parlaci del lavoro presentato a Singapore

“L’area che noi abbiamo scelto per progettarne la riqualificazione è ancora oggi un’area industriale dismessa in cui insistevano alcune fonderie ed un mercato ortofrutticolo. Rappresenta una drammatica soluzione di continuo delle antiche mura di Ferrara con ovvio grave danno artistico-architettonico e perdita di vivibilità. La sostenibilità del progetto si basa sulla riqualificazione del paesaggio nascondendo sottoterra un parcheggio e dando vita ad una serie di anse artificiali fluviali le cui insenature possono fungere da oasi urbane antropizzabili con abitazioni senza elevazioni e dotate di impianti di fitodepurazione”.

E’ l’unica esperienza del genere che avete fatto?

“Veramente no perché a fine Settembre andremo a Siracusa a ritirare un altro premio internazionale bandito dall’Università di Catania denominato “Il messaggio di Archimede” e, in questo caso, abbiamo presentato un progetto di riqualificazione di un’area agricola palustre di Firenze. A Siracusa ci siamo classificati primi ex aequo con un gruppo di lavoro di New York ed un gruppo di Firenze.”

Quindi nei tuoi progetti ci potrebbe essere quello di progettare riqualificazioni per il nostro martoriato territorio?

“Sì, però direi che mi piacerebbe scegliere di lavorare su diversi fronti. Comunque le mie intenzioni sono di valutare man mano che le opportunità mi si presentano. Sono cresciuto in un contesto familiare che ha a cuore le sorti del Comprensorio con difficili lotte a favore dell’Ambiente e sarebbe veramente un peccato non fare qualcosa per la terra in cui sono nato e cresciuto. Naturalmente bisognerebbe creare le condizioni perché le attuali aree industriali diventino aree dismesse”