Al centro il sindaco Santi CirellaLavori post alluvione, nessun abuso per il sindaco di Falcone 19 Novembre 2015 Nei Dintorni L’avvocato Pinuccio Calabrò Erano accusati di avere affidato lavori ad una ditta in odor di mafia dopo l’alluvione del 2008. Ma non era così. Il gup del Tribunale di Patti, Ugo Molina, infatti, ha prosciolto perché il fatto non sussiste il sindaco di Falcone, Santi Cirella, e gli ex assessori Pasqualino Bucolo, Sebastiano Calabrese, Francesco Giuseppe Cannistraci e Mariano Antonino Gitto dall’accusa di abuso d’ufficio in relazione all’affidamento dei lavori post alluvione del 2008. In particolare, con un’ordinanza sindacale e due successive delibere di Giunta, approvate tra dicembre 2008 e maggio 2009, interventi di ripristino per oltre 74 mila euro sarebbero stati affidati alla ditta dell’imprenditore di Terme Vigliatore Carmelo Salvatore Trifirò (anche lui prosciolto), nonostante quest’ultimo fosse all’epoca dei fatti in carcere per effetto dell’operazione antimafia Vivaio. Alla Giunta Cirella e allo stesso Trifirò si contestava inoltre la violazione dell’art. 10 del Dpr 252/7998 che impedisce agli Enti della pubblica amministrazione di contrarre contratti nel caso in cui emergano elementi di infiltrazione mafiosa all’interno di imprese e società. Il sindaco di Falcone, difeso dagli avvocati Pinuccio Calabrò e Gaetano Cirella, è stato prosciolto per non aver commesso il fatto anche dall’accusa di omissione in atti d’ufficio. Vicenda quest’ultima che ha visto l’ex consigliere comunale Franco Paratore costituirsi parte civile. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 3.609 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT