LA PROPOSTA. La dichiarazione di dissesto è ormai vicina. E non pochi sono quelli che temono un congelamento della fruizione turistica del Castello a causa della carenza di fondi che impedirebbe in primo luogo il pagamento del personale attualmente in servizio. In tal caso allora è necessario adottare decisioni radicali e coraggiose, prendendo esempio dal passato, dai recenti anni Novanta, quando le visite al più importante bene culturale cittadino venivano assicurate da un solo dipendente, quel Mario Napoli, la cui spigliata, energica ed appassionata presentazione del maniero non ha mancato di farsi apprezzare da migliaia e migliaia di turisti venuti a Milazzo. Tornare al passato, dunque, ma approfittando delle migliorie che in questi ultimi anni sono state apportate all’interno della cittadella fortificata.

POrta Aragonese

Come il costosissimo impianto di videosorveglianza, le cui modernissime videocamere a 360° gradi, sino ad oggi mai utilizzate, sono state installate nel corso degli ultimi lavori di manutenzione. Una decina di occhi artificiali che garantirebbe al buon Napoli una vigilanza continua, prescindendo dunque dal ricorso a decine di accompagnatori lungo il percorso di visita, che dovrà necessariamente essere dotato di tabelle turistiche bilingue in grado di offrire al visitatore un’informazione spicciola ma efficace sulle singole realtà architettoniche dislocate entro la città murata, analogamente alla cartellonistica già presente nell’area archeologica dell’antica cittadella, che proprio in questi giorni ha ottenuto il necessario collaudo. E’ altresì necessario che il lavoro delle videocamere venga supportato da una continua e costante registrazione digitale, in modo tale da attivare l’intervento delle forze dell’ordine nel caso in cui dovessero riscontrarsi furti o atti vandalici.

 

E tornare al passato significa anche istituire nuovamente il biglietto d’accesso al complesso fortificato e soprattutto all’antico Duomo, bene quest’ultimo – conviene non dimenticarlo – di proprietà comunale. Un ticket che avrebbe lo scopo di far fronte ad un essenziale ma efficace servizio di giardinaggio e di pulizia, finanziando nel contempo gli straordinari del dipendente comunale preposto alla custodia del Castello, le opere di disinfestazione, gli eventuali oneri assicurativi, la revisione periodica dei dispositivi antincendio, minuscole manutenzioni e tra l’altro il costo dei pannelli bilingue.

A tal proposito ci piace ricordare che con delibera n. 6 del 21 gennaio 2011 la Giunta comunale, sulla base delle risultanze statistiche degli anni precedenti, aveva determinato l’importo del biglietto d’ingresso al Castello in sette euro per le «visite a biglietto intero» ed euro 3,50 per quelle «a biglietto ridotto». E poiché la stima di coloro i quali avrebbero pagato il biglietto ammontava a 17.000 visitatori annui (7.000 interi e 10.000 ridotti), la Giunta nella suddetta delibera aveva previsto in bilancio un introito di ben 84.000 euro, una cifra più che sufficiente per sostenere le spese di cui sopra.

Il Castello non può e non deve rimanere privo di fruizione, nemmeno in tempi di dissesto. Consentirne liberamente la visita ai turisti, precludendo loro, in attesa di tempi migliori, l’accesso ai singoli fabbricati, che resterebbero chiusi tranne il Duomo antico ed il Monastero delle Benedettine, per il quale sono state già stanziate le somme necessarie per l’allestimento del Museo della Città Murata, è una sfida possibile e doverosa, anche con un solo dipendente (che andrà necessariamente avvicendato con altro nel caso di ferie o malattia). Se poi il dissesto, come sembra emergere dalle ultime dichiarazioni dell’Amministrazione comunale, non precluderà l’opera dei contrattisti e di altri soggetti che sino ad oggi hanno prestato servizio all’interno del Castello, beh, allora, tanto meglio. Saremo in grado la prossima estate di rendere fruibile alla collettività il nostro monumento per antonomasia? L’impresa è ardua, ma non impossibile. E in città non manca chi, come lo scrivente, è disposto ad offrire gratuitamente le proprie energie ed il proprio tempo libero per dare una mano.

MASSIMO TRICAMO