Il consiglio comunale ha approvato con nove voti favorevoli (Napoli Santo, Alesci, Andaloro, Bagli, Maisano, Doddo, Cusumano, Saraò Orazio e Scicolone) e 3 astenuti (Abramo, Capone, De Pasquale) un documento inviato all’assessorato alle Autonomie locali della Regione col quale si contesta la diffida fatta dal responsabile del Servizio Ispettivo, Margherita Rizza, al Consiglio comunale di deliberare entro 30 giorni – a far data 7 giugno – il dissesto del Comune di Milazzo. I consiglieri invitano la dottoressa Rizza “ a ritirare in autotutela, la diffida fatta al consiglio”, contestando la legittimità del suo provvedimento “adottato in applicazione del decreto legislativo 267/2000” per difetto di giurisdizione, atteso che la legge n.149/2011 affida la competenza, in sede di dichiarazione di dissesto, alla Corte dei Conti, chiamata ad avviare tali procedure”. E in tal senso richiamano anche una nota del 2 marzo del Magistrato istruttore della Corte dei Conti, dottore Paolo Bertozzi, che rispondendo al presidente del consiglio Rosario Pergolizzi, testualmente afferma: “La disposizione di cui all’art.6, comma 2, d.lgs.149 (impropriamente definita “dissesto guidato”) potrà trovare applicazione nei confronti degli enti locali siciliani soltanto all’esito della prescritta procedura di recepimento da parte della Regione (al momento non ancora pervenuta), oppure, in ogni caso, quando sia decorso il termine previsto dall’art.13 del medesimo decreto”. I consiglieri hanno altresì’ preannunciato in caso di mancato riscontro da parte del dirigente regionale ricorso al Tar.