Erano presenti alla Notte Rosa, la manifestazione organizzata al Castello di Milazzo contro le violenze di genere. Rosanna, Mimma, Lilla, Roberta, Pina, Antonietta da alcuni mesi stanno affrontando la sfida più importante della loro vita: diventare autonome. Sei donne diversamente abili provenienti da diverse parti della Sicilia e ritrovatesi assieme a Milazzo, sono le ospiti di una struttura abilitativa e riabilitativa, Villa Rosa. Le St.A.R., sconosciute ai molti nonostante l’alto valore sociale che rappresentano, sono parte di un progetto sperimentale avviato ormai quindici anni fa nella sola provincia di Messina su iniziativa dell’allora direttore del Dipartimento Salute Mentale, Biagio Gennaro. Si tratta di residenze psichiatriche con funzioni terapeutico-riabilitative gestite grazie a partnership tra l’azienda sanitaria e cooperative sociali private. «Le nostre ragazze non imparano solo a gestirsi in casa, ma sono continuamente stimolate con laboratori sportivi, artistici e teatrali che consentano loro un migliore reinserimento nei contesti quotidiani. – spiegano gli operatori del Consorzio sociale “Insieme Onlus” che gestiscono Villa Rosa – Tra noi si è instaurato un rapporto affettivo che va ben oltre il mero approccio lavorativo». Le sei donne, vittime di situazioni sociali disagiate all’interno delle quali si è aggravata la loro patologia, compiranno un percorso di riabilitazione e reintegrazione di durata massima fissata in settantadue mesi, al termine dei quali potranno anche tornare nelle rispettive famiglie. «Nella nostra piccola comunità, ogni occasione è buona per organizzare una festa. La scorsa settimana siamo stati anche a visitare la Notte Rosa al Castello. Rapportarsi con l’esterno consente loro di conseguire maggior fiducia nelle proprie possibilità».