Il cardinale Franco Montenegro, anzi “Don Franco” come a lui piace essere chiamato, ha incontrato nella sua Agrigento un gruppo di fedeli milazzesi, accompagnati da Padre Mario Savarese, rettore del santuario di S. Francesco di Paola. In mezzo a loro anche alcuni disabili, con le loro famiglie, ben felici di trascorrere qualche ora insieme al porporato. Il cardinale è molto amato, addirittura si muove in vespa. È curioso l’aneddoto della sua nomina a Cardinale decretata poco tempo fa da Papa Francesco. “Mi trovavo a celebrare messa ed è stato il sacerdote al mio fianco a comunicarmi la notizia. Erano le 12.45. Molti fedeli, parenti, amici l’hanno scoperto prima di me». Ai pellegrini don Franco ha raccontato il trasferimento di 400 migranti, a Messina, avvenuto un paio di giorni fa. Occasione propizia per ribadire «la necessità di riscoprire, in Europa, lo spirito di accoglienza proprio di un mondo civile e cattolico. Emblematica, a tal proposito, la testimonianza di Montenegro sul terribili fatti del 3 ottobre 2013, data della strage in mare più grave della storia recente: “non è la stessa cosa osservare 363 bare dal vivo rispetto alla Tv; i sommozzatori riemergevano con i corpi appena in tempo per vederne altri affondare». Prima che ripartisse a bordo della sua fidata vespa, i fedeli hanno strappato a don Franco una promessa: venire appena possibile a Milazzo.