Avrebbe compiuto cinque anni di umiliazioni, vessazioni, minacce di morte, violenze fisiche e morali subite dalla compagna 26enne. I Carabinieri della stazione di Milazzo agli ordini del Maresciallo Aiutante Tommaso La Rosa e coordinati nelle indagini dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, hanno messo fine a un incubo che durava da anni in una famiglia milazzese. I militari hanno arrestato, M.M. operaio 40enne di Milazzo, già noto alle forze dell’ordine, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto.

I Carabinieri, vincendo la paura e le preoccupazioni della vittima, sono riusciti a ricostruire minuziosamente quasi 5 anni di umiliazioni, vessazioni, minacce di morte, violenze fisiche e morali subite dalla compagna 26enne dell’arrestato. Quest’ultimo, spesso in stato di manifesta ubriachezza e spesso alla presenza del loro figlio ancora bambino, in ripetute occasioni, anche pubblicamente, per futili motivi aveva colpito con schiaffi e pugni al volto e alla testa la compagna, che in più di un’occasione necessitava delle cure del pronto soccorso. In molte occasioni in passato però, la donna, stretta nella morsa della paura e dell’angoscia, spiegava ai medici del pronto soccorso che quelle ferite e quelle contusioni erano provocate da cadute accidentali, impedendo di fatto l’intervento dei Carabinieri.

L’escalation di violenza negli anni è andata aumentando e così la donna non ha potuto più evitare i ripetuti interventi dei Carabinieri, che hanno potuto constare nella “flagranza” alcuni suoi comportamenti. L’episodio più grave risale alla fine di giugno, quando il 40enne, durante una lite, in un eccesso d’ira e con brutale violenza avrebbe colpito la giovane ragazza con un’energia fisica tale da farla stramazzare al suolo, abbandonandola per strada di notte con una frattura delle ossa facciali e il viso sfigurato.

Le indagini dei Carabinieri hanno fatto emergere una vita familiare terribile sia per la compagna che per il figlio minorenne. L’arrestato, animato tra le altre cose anche da una gelosia morbosa, in più occasioni avrebbe aggredito non solo la donna ma anche chi, in pubblico, si “permetteva” semplicemente di salutarla.

Il 40enne, tratto in arresto per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni gravi, violenza privata e minacce, su disposizione dell’Autorità giudiziaria veniva ristretto al Carcere di Messina Gazzi in esecuzione di misura cautelare.

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Mario
Mario
9 anni fa

Ma che cosa è questa “moda” di mettere le iniziali??? Questo si fa solo per i minorenni che commettono reati. E non è la prima volta che riportate notizie con autori, a noi lettori, anonimi. Il diritto di cronaca non vale solo per chi scrive ma anche per chi legge!

domenico
domenico
9 anni fa

altro che iniziali mettete anche la foto di sto pezzo di m………..

Ciccio
Ciccio
9 anni fa

Un animale come lui e’ inconcepibile sia sempre a piede libero

Antonio Deluso
Antonio Deluso
9 anni fa

Ora, il solito giudice garantista lo rimetterà in libertà. Povera Italia!!

Mario
Mario
9 anni fa
Reply to  Antonio Deluso

Purtroppo non è il giudice garantista, è la legge che consente questo. Cambiare, quindi, la legge, non il giudice che non agisce per i cavoli suoi.

Mario
Mario
9 anni fa
Reply to  Mario

Che gente ignorante! E non mi riferisco certo ad Antonio Deluso!!

Antonio
Antonio
9 anni fa

Obbligo di dimora in Siria….. Troverà sicuramente molti colleghi come lui pronto ad accoglierlo