Che fine ha fatto il protocollo d’intesa tra il comune di Milazzo e l’Ordine degli ingegneri di Messina firmato qualche mese fa per verificare il costone roccioso del castello di Milazzo che si affaccia sul Tono? A quanto pare nulla. Fino ad oggi non è stato efettuato alcun sopralluogo da parte dei tecnici che, secondo il documento sottoscritto tra l’assessore ai Lavori Pubblici, Mariano Bucca, e l’Ordine rappresentato dal presidente Santi Trovato, si sarebbero dovuto effettuare per individuare l’entità degli smottamenti e definire gli interventi da realizzare.

Il macigno caduto al Tono

 

Il problema ritorna di attualità in quanto è stato organizzato dal Liceo Classico “G B Impallomeni, con la partecipazione dell’Associazione Culturale “Amici di Milazzo”, alle ore 17 un Convegno dal titolo “DISSESTO IDROGEOLOGICO A MILAZZO” Rapporto Uomo -Territorio. Secondo fonti interne dell’Ordine degli Ingegneri non si sarebbero compiuti “passi concreti” in quanto il comune non ha messo fino ad oggi a disposzione uomini e mezzi. Il proprietario di una delle villette che il 22 novembre scorso ha dovuto lasciare l’abitazine con la relativa famiglia ha denunciato che il macigno piombato nel suo giuardino rimane ancora sul posto. In realtà il Comune non è stato inerme. Si attende la graduatoria del Pisu (programma comunitario) all’interno del quale è stato proposto un progetto di consolidamento nella parte alta di Milazzo.