Al Comune un ”codice etico” contro il clientelismo 12 Aprile 2012 Cronaca Un codice etico per gli amministratori locali, in nome dei principi di trasparenza e legalità. Basta al clientelismo, il conflitto di interessi, il cumulo delle cariche, le pressioni indebite, la trasparenza, i rapporti con la stampa, i cittadini e la giustizia. Questa mattina il locale presidio di Libera “Rita Atria”, ha proposto all’amministrazione comunale di Milazzo di aderire formalmente alla “Carta di Pisa”, un documento “nuovo” scritto da chi opera nella pubblica amministrazione (voluto da Avviso Pubblico, associazione nata nel 1996 con l’intento di collegare ed organizzare gli Amministratori pubblici che si impegnano a promuovere la cultura della legalità) a tutela del loro agire politico e a garanzia dei cittadini . Alla conferenza stampa, tenutasi all’interno dell’aula consiliare di Palazzo delle Aquile, erano presenti il sindaco Carmelo Pino e alcuni rappresentanti della Giunta e del Consiglio Comunale. La presentazione I referenti del presidio hanno presentato le linee generali del documento, sottolineandone i passaggi più salienti. La Carta chiede una presa di responsabilità chiara su alcuni nodi problematici che rischiano di inficiare la credibilità di una amministrazione e generano, se perpetrati, pesanti storture all’interno del sistema gestionale di un Ente. Viene chiesto un impegno serio e formale su temi come il clientelismo, il conflitto di interessi, il cumulo delle cariche, le pressioni indebite, la trasparenza, i rapporti con la stampa, i cittadini e la giustizia. L’unico assessore presente al dibattitto, Massimo D’Amore, ha sottolineato come lo stesso rigore che viene richiesto ai politici dovrebbe essere preteso da funzionari e burocrati che spesso costituiscono “il vero cancro” delle pubbliche amministrazioni. Lo stesso si è comunque detto disponibile ad accogliere il contenuto della Carta. Interventi anche da parte dei consiglieri Messina e Scicolone, anch’essi favorevoli ad impegnarsi al rispetto delle norme del codice. La “palla” passa ora all’amministrazione che dovrà scegliere se e come aderire al documento, rendendo pubblica la decisione. La Carta, infatti, prevede la possibilità di condividerne il testo secondo differenti modalità, o tramite atto del sindaco, o tramite delibera (di Giunta o di Consiglio) oppure, il documento può essere pubblicamente sottoscritto dai singoli amministratori. Se il Comune di Milazzo aderisse alla Carta di Pisa, si tratterebbe del secondo comune siciliano, dopo Vittoria (RG). Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 1.488 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT