Manutenzione ridotta all’osso, nuove assunzioni rinviate a data da destinarsi, un piano industriale vago. Sintetizza così lo stato dell’arte all’Edipower di San Filippo del Mela al centro di contestazioni da parte dei residenti e degli stessi operai pe rla mancata chiarezza sul futuro della centrale Termoelettrica. «Nulla è cambiato rispetto all’ultimo comunicato, sull’idea che il gruppo A2A ha per rilanciare la centrale – scrive la segreteria provinciale della Cisal Federenergia –  resta in campo solo la proposta di creare un “ polo tecnologico di energie rinnovabili innovative” formato dalla conversione del gruppo 2 a CSS accoppiato ad un piccolo impianto solare termodinamico e un impianto di produzione di biogas. Idea riproposta due settimane addietro alla Regione Sicilia con l’impegno di trasformarla in un piano industriale entro 15 giorni; impegno ad oggi non mantenuto, anzi nel frattempo, visto il ritardo e viste le dichiarazioni apparse sulla stampa del Sindaco di San Filippo, la società ha probabilmente perso l’unico alleato istituzionale che aveva».

«Di contro, sul fronte sindacale l’azienda ha già convocato le segreterie nazionali delle altre organizzazioni sindacali per annunciare l’imminente entrata in crisi di competitività dei siti di San Filippo Del Mela e Brindisi – riprende la nota del sindacato –  malgrado l’accordo nazionale di mobilità che a differenza della Cisal FederEnergia tali sindacati hanno sottoscritto senza garanzie di adeguati piani industriali che tutelassero i lavoratori rimanenti; alla luce dei fatti un “regalo” fatto ad A2A. Anche nel gestire le questioni interne l’Edipower dà l’impressione di essere arrivata alla frutta. Le manutenzioni degli impianti sono ridotte all’osso ed effettuate con appalti assegnati ad aziende che per rientrare nei costi applicano ai lavoratori dell’indotto contratti a tutele “decrescenti”, con rischi continui di incidenti ed infortuni. In Esercizio malgrado gli impegni con l’RSU la maggior parte dei turni sono coperte in quinta non rispettando il CCNL. E malgrado le continue segnalazioni non si spiegano altre anomalie come lo spostamento in avanti della data di assunzione a circa 80 dipendenti o il contabilizzare in straordinario festivo le giornate di lavoro festive senza che ai lavoratori venga versata la quota TFR; il non rispetto dell’impegno di pagare i mancati riposi etc. Per contropartita alle 40 unità fuoriuscite in mobilità nel 2014 si sono assegnate negli ultimi 2 anni 7 evoluzioni professionali senza concorso e spesso senza considerare il merito; chiaro segnale per “abbonire” gli animi. La Cisal FederEnergia da tempo ha scoperto il “bluff” dell’azienda sul piano industriale, si è fatta e si farà parte attiva in tutti i tavoli per dare il proprio contributo a sbloccare la situazione. Sta aderendo ed aderirà a tutte le iniziative di sciopero e di lotta anche non tradizionali della RSU e dei lavoratori, denunciando anomalie e chi rema contro o chi fa melina; ponendosi, se serve, da mediatore con la politica e le istituzioni organizzando eventi che uniscano le varie posizioni ambientaliste o a tutela occupazionale che sono in campo», conclude la nota della Cisal Federenergia.