Salvate la Croce di Mare. A lanciare l’allarme l’associazione Siciliantica presieduta da Alessandro Ficarra. Il sodalizio ha realizzato un dossier fotografico nel quale si mette in risalto il degrado della zona marinara. “Basta digitare sul più noto motore di ricerca mondiale le parole “croce di mare milazzo” e il primo sito internet presenta delle bellissime foto raffiguranti questo luogo incantevole – scrive Ficarra – La realtà,però, è ben diversa. provate a fare un giro in quella spiaggia e noterete rifiuti di ogni genere accatastati in dei container, un chioschetto oramai distrutto dai vandali, una montagna di tavolinetti abbandonati, un barbeque (per chi volesse fare una gita fuori porta) pronto all’uso, vicino alla discesa che porta all’edicola della madonnina, cassonetti stracolmi, e molte vole anche mobili provenienti chissà da quale abitazione, buttati li”.

CROCE DI MARE

Siciliantica denuncia “l’elevato stato di incuria e degrado” in cui versa una tra le più belle zone di Milazzo. Nel 2011 l’associazione è intervenuta nella pulizia di un importante monumento sepolcrale risalente al 1800 che si trova a Croce di mare, cercando di riportare l’attenzione sullo stato di abbandono, che oramai da più di 40 anni contraddistingue questo luogo. “Innumerevoli articoli e segnalazioni fatte nel corso di un decennio – continua Ficarra – hanno tentato di mettere in sicurezza questa zona, che già dagli anni 70 era utilizzata come discarica a cielo aperto, e dove venivano gettati rifiuti edilizi, oggi, ancora presenti sulla battigia. Questi rifiuti sono abbastanza pericolosi per i bagnanti che ogni estate scelgono di far il bagno o di passare un pomeriggio nel pieno relax che questo incantevole posto offre. Ma ora la situazione si è aggravata ulteriormente”. L’associazione Siciliantica, anche quest’anno, rinnova l’impegno di ripulire nei mesi che verranno alcuni monumenti presenti in questa zona, ma chiede altresì un impegno da parte degli enti preposti e dei cittadini, per salvaguardare un luogo che giorno dopo giorno sta perdendo la sua vera identità storica, e ambientale.