«E’ successo anche ieri sera – scrive Lorenzo Italiano in un comunicato stampa – il sindaco e i suoi assessori assenti nel consiglio straordinario richiesto e voluto da noi consiglieri di opposizione conoscere lo stato della procedura e del finanziamento per il recupero e la rifunzionalizzazione dei Molini Lo Presti». Si è svolta ieri la seduta straordinaria del consiglio comunale per discutere sull’ipotizzato rischio di perdere il finanziamento di 8 milioni di euro per la riqualificazione dei Molini Lo Presti. A richiederla erano stati i consiglieri Lorenzo Italiano, Giuseppe Crisafulli, Alessio Andaloro, Massimo Bagli, Damiano Maisano, che hanno animato il dibattito d’aula. E oggi hanno inviato la nota agli organi di stampa

«Dal nostro accesso agli atti – continuano i consiglieri – abbiamo scoperto che più di un anno fa il Ministero chiedeva spiegazioni sull’iscrizione ipotecaria trascritta da un imprenditore che vanta un credito dal Comune. L’immobile per avere il finanziamento  deve essere libero da ogni tipo di gravame. L’assurda proposta fatta all’imprenditore per traslare l’iscrizione è  trascriverlo sul palazzetto dello Sport, ne consegue che se ciò  si verificasse il palazzetto dello sport andrebbe nelle mani di un privato. Si decidono le scelte e le sorti della città  senza notiziare il Consiglio Comunale come se si trattasse di gestire il patrimonio individuale del Sindaco e dei suoi assessori. Ieri abbiamo scoperto quante chiacchiere e pinocchiate hanno raccontato il sindaco e il suo vice Sindaco Romagnolo  alla gente di un’imminente riqualificazione dei Mulini attraverso un progetto di finanza dei privati e con l’ausilio della Camera di Commercio. Denunciamo alla comunità questi fatti perché  ad oggi allo stato dei fatti il finanziamento è  bloccato ed in procinto di essere revocato. Abbiamo scoperto dal cartaceo con il Ministero che già dal mese di giugno 2024 il comune aveva 30 giorni di tempo per liberare l’immobile dal gravame dell’ipoteca ,ma ad oggi l’ipoteca è trascritta. Scelte politiche importanti prese al chiuso di 4 muri . La città aspettava questa riqualificazione da anni. I mulini comprati nel 2000 con soldi dei milazzesi per tre miliardi e mezzo di vecchie lire. Ancora oggi è un bene fantasma  senza futuro .Chiediamo che il  Consiglio venga puntualmente informato su questi fatti e sullo stato dell’arte della procedura, poiché nel fascicolo relativo vi è  corrispondenza con il Ministero fino a giugno 2024. Sui Molini Lo Presti, pretendiamo la massima trasparenza.

Durante il consiglio, inoltre, Francesco Rizzo ha chiesto che sia chiarito se c’era un’ipoteca sul Molini all’atto della loro acquisizione, e stabilire anche chi ha chiesto il finanziamento.
Massimo Bagli ha chiesto un chiarimento al dirigente Lombardo anche sull’ipotizzata revoca del finanziamento, o se si può ancora andare avanti. Il tecnico comunale ha intanto assicurato che non c’è stata omissione al Ministero della trascrizione ipotecaria sull’immobile di cui si discute. Ha precisato che l’istanza di finanziamento è stata avanzata a valere sulla politica di coesione, ed ha poi tracciato il percorso della pratica spiegando quale è stata la motivazione che ha portato alla richiesta del finanziamento con le conseguenti componenti. Concludendo Lombardo ha evidenziata l’importanza del progetto che ha portato, sulla scorta delle osservazioni ministeriali, ad istituire un tavolo tecnico in modo da pervenire ad una via d’uscita, fermo restando che il finanziamento non è compromesso.

Perplessità sono state mostrate da Maisano sulla traslazione dell’ipoteca su un bene di prima necessità, nel dubbio pure dell’accettazione o meno da parte del creditore.

Mario Sindoni ha invece chiarito che il finanziamento era stato richiesto dalla precedente amministrazione. “L’amministrazione del sindaco Pippo Midili ha solo ripulito l’immobile ridotto ad una vera discarica – ha detto – e con gli uffici sta provvedendo a salvare il finanziamento”.

Che non ci fossero critiche all’operato dell’amministrazione lo precisava Crisafulli, per il quale c’era soltanto preoccupazione sul destino del finanziamento e l’impegno e la volontà per salvaguardarlo. «L’iniziativa tende a sapere come si sta agendo ed investe soltanto l’aspetto politico della questione – afferma – soprattutto per quanto riguarda la scelta della delocalizzazione ipotecaria su altro immobile e per il fatto che della vicenda non è stato investito mai il consiglio comunale, che apprende le notizie solo dalla stampa»

Infine, in un’aula semideserta è intervenuta Alisia Sottile per sottolineare la strategia efficace e tempestiva che aveva messo in moto l’amministrazione per non perdere il finanziamento e per salvare i Molini Lo Presti.